Sul recupero soldi dalla pensione, l’Inps è autorizzato a procedere. Ma in ogni caso occhio alla somma. Perché questa deve essere al netto delle imposte. Così come riportato nella Circolare numero 174 del 22 novembre del 2021 che è stata pubblicata sul sito Internet dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.

Nel dettaglio, per il recupero soldi dalla pensione l’Inps, in particolare, farà leva sia sulla nuova disciplina. Quella introdotta dall’articolo 150 del decreto-legge numero 34/2020. Sia sul nuovo comma 2-bis che è stato inserito nell’articolo 10 del TUIR.

Che è il Testo Unico delle Imposte sui Redditi. In particolare, l’oggetto della Circolare si riferisce alle ‘modalità di ripetizione dell’indebito su prestazioni previdenziali e retribuzioni assoggettate a ritenute alla fonte a titolo di acconto‘.

Recupero dei soldi dalla pensione, l’Inps è autorizzato a procedere ma occhio alla somma. Deve essere al netto delle imposte

In questo modo, per il recupero dei soldi dalla pensione indebitamente percepita, saranno prese in considerazione, come sopra accennato, le somme al netto delle ritenute subite. Inoltre, la norma stabilisce, tra l’altro, che ai sostituti d’imposta spetterà un credito d’imposta che è pari al 30% delle somme nette ricevute. Così come si legge proprio nella Circolare dell’Istituto di Previdenza. Sul recupero soldi dalla pensione.

Sull’indebito pensionistico e retributivo, di conseguenza, la Circolare dell’Inps non solo fa chiarezza su chi dovrà ridare indietro i soldi. Ma mette fine pure ad ogni incertezza in merito. Anche per quel che riguarda i casi interpretativi. Proprio sul recupero dei soldi dalla pensione.

In che modo l’Istituto di previdenza recupererà le somme indebitamente percepite

Per il recupero dei soldi dalla pensione indebitamente percepita, l’Inps invierà ai diretti interessati alla restituzione un apposito documento. Dove, tra l’altro, sarà indicato sia l’importo lordo. Sia l’importo netto che, come sopra accennato, è quello che poi di fatto dovrà essere effettivamente restituito all’Inps.

E, di riflesso, alla collettività. La decorrenza della nuova disciplina sulle restituzioni si riferisce, ai sensi di legge per l’entrata in vigore, alle posizioni non ancora definite. A partire dalla data del 19 maggio del 2020.