Arriverà la fine, ma non sarà la fine. E come ogni volta ad aspettare e fare mille file, con il tuo numero in mano e su di te un primo piano. Come un bel film che purtroppo non guarderà nessuno”, canta Tiziano Ferro con il brano La fine.

Una parola, quest’ultima, con cui hanno già dovuto fare i conti diversi beneficiari del reddito di cittadinanza. Quest’ultimi, infatti, non possiedono più i requisiti per continuare a percepire tale sussidio e per questo motivo hanno ricevuta comunicazione in merito alla relativa sospensione.

Ecco cosa sta succedendo.

RdC: domanda sospesa per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha di recente reso noto che sta procedendo, ogni mese, a sospendere l’erogazione del Reddito di Cittadinanza a coloro che non hanno i requisiti per continuare a beneficiare di tale misura nel corso del 2023, oltre le sette mensilità. Tali comunicazioni vengono inviate tramite sms e sono disponibili anche nell’area riservata sul sito dell’Inps. Sempre l’ente di previdenza, attraverso il messaggio numero 3510 del 6 ottobre 2023 ha fatto sapere che: “La causale della sospensione è indicata in procedura con la seguente motivazione “domanda sospesa per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023“”.

Chi ha diritto al sussidio fino a dicembre 2023

Continueranno a fruire del RdC le famiglie che presentano al loro interno persone con disabilità, minorenni o con un’età pari a minimo sessant’anni. Senza incorrere ad alcuna sospensione.

Se il requisito anagrafico richiesto per continuare a fruire del sussidio matura prima della settima mensilità o nel mese successivo, allora i sistemi dell’Inps rilevano tale dato in automatico. In questo modo il sussidio continua ad essere erogato, senza alcun tipo di sospensione.

Allo stesso modo, nel caso in cui nasca un nuovo figlio o venga accertato un nuovo stato di disabilità, bisogna tener conto della data di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica.

Se la DSU si presenta entro il settimo mese di fruizione del sussidio o in quello successivo, la nuova condizione della famiglia è rilevata in automatico. I soggetti interessati possono così continuare a beneficiare del sussidio senza interruzione. Se il requisito matura in un periodo

successivo al primo mese di sospensione (ad esempio, prestazione sospesa a luglio 2023 e requisito maturato a settembre 2023) o la DSU venga presentata successivamente alla intervenuta sospensione, è necessario presentare una nuova domanda di Reddito di cittadinanza. La nuova domanda non verrà bloccata dalla domanda sospesa per la causale sopra riportata (“domanda sospesa per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023”) e l’erogazione della misura decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda”.

Ripresa erogazione del reddito di cittadinanza per i non occupabili presi in carico dai servizi sociali

Sempre l’Inps ricorda che potranno beneficiare dell’erogazione del reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023 le persone non attivabili al lavoro che risultano presi in carico dai servizi sociali. Quest’ultimi dovranno provvedere a comunicare i nominativi all’Inps entro il 31 ottobre 2023 attraverso la piattaforma GePI. In caso di sospensione del sussidio, i soggetti interessati vedranno riprendere l’erogazione del reddito di cittadinanza entro novembre 2023. Non è richiesta la presentazione di una nuova domanda per ottenere il ripristino della misura. Questo, ricorda Inps, eccetto “il caso di conclusione dei 18 mesi di durata della erogazione del beneficio”.