Il decreto Milleproroghe (DL n. 215/2023) è stato convertito in legge. Tra le misure contenute c’è l’estensione del c.d. ravvedimento speciale.

Un particolare strumento con cui mettersi in regola con il fisco che si contraddistingue dall’ordinario ravvedimento operoso in quanto c’è l’applicazione si una sanzione super ridotta. Previsto con la legge di bilancio 2023, è stato applicato con riferimento alle dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2021 e precedenti.

Il decreto Milleproroghe 2024, ora lo ha esteso anche alle dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2022.

Quindi, ad esempio, alla Dichiarazione redditi 2023 che andava presentata entro il 30 novembre 2023.

A questo proposito è giunto in redazione un quesito.

Salve ho presentato la mia Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) tardivamente, ossia dopo il 30 novembre 2023 ma entro i 90 giorni successivi. Ho anche versato la sanzione dovuta di 25 euro. Ora mi accorgo di aver commesso delle violazioni e vorrei sapere se posso fare il ravvedimento speciale anche se la dichiarazione è tardiva.

La novità del Milleproroghe 2024

Il decreto Milleproroghe 2024, come anticipato, ha esteso la possibilità del ravvedimento speciale anche alle dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2022. Quindi, ad esempio, anche alle dichiarazioni redditi che andavano presentate entro il 30 novembre 2023.

Per fare il ravvedimento speciale come esteso dal Milleproroghe, significa regolarizzare la propria posizione circa la violazione commessa:

  • versando la maggiore imposta, interessi e sanzione ridotta (pari a 1/18 de minimo edittale) in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024, ovvero in quattro rate di pari importo con scadenza della prima rata fissata al 31 marzo 2024
  • rimuovere, entro il 31 marzo 2024, l’omissione o l’irregolarità commessa.

Sulle rate successive alla prima, da versare, rispettivamente, entro il 30 giugno 2024, il 30 settembre 2024 e il 20 dicembre 2024, sono dovuti gli interessi nella misura del due per cento annuo.

Rimuovere l’omissione o l’irregolarità, significa, presentare entro il 31 marzo 2024 una dichiarazione integrativa.

Ravvedimento speciale: il caso della dichiarazione tardiva

Per poter sfruttare la strada del ravvedimento speciale è necessario che siano rispettate due condizioni fondamentali, ossia:

  • la dichiarazione fiscale da regolarizzare deve risultare “validamente” presentata
  • le violazioni “ravvedibili” non devono essere già state contestate, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero.

Venendo al quesito del lettore, regola vuole che una dichiarazione fiscale si considera “validamente presentata” se inviata entro la scadenza ordinaria o anche se presentata oltre la scadenza ordinaria ma entro i 90 giorni successivi, versando la sanzione di 25 euro.

Pertanto, con riferimento alla Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022), la dichiarazione è validamente presentata se la presentazione risulta fatta entro il 30 novembre 2023 (scadenza ordinaria) oppure oltre detta data ma entro il 28 febbraio 2024 con la sanzione di 25 euro (c.d. dichiarazione tardiva).

In conclusione, il lettore può, nel rispetto di tutte le altre condizioni, fare il ravvedimento speciale. Niente ravvedimento speciale, invece, laddove la dichiarazione dovesse essere presentata dopo il 28 febbraio 2024. In questo caso, infatti, si congiurerebbe omessa dichiarazione redditi.