Il D.L. 50/2022, cosiddetto decreto Aiuti, ha semplificato le regole per richiedere la rateazione delle cartelle esattoriali.

Infatti, il decreto ha innalzato il limite entro il quale il contribuente, in autonomia, può richiedere di rateizzare una cartella esattoriale senza presentare l’ISEE. In pratica, è sufficiente che il contribuenti dichiari di versare in una situazione di difficoltà economica senza che sia necessario documentarla.

La rateazione verrà concessa in automatico.

Rateazione cartelle esattoriali. Le novità nel decreto Aiuti

Per i debito fino a 120.000 euro, il contribuente può ottenere fino a 72 rate:

  • direttamente on-line tramite il servizio “Rateizza adesso” presente nell’area riservata del sito dell’agenzia delle entrate-riscossione oppure
  • compilando il modello R1 da inviare via pec agli specifici indirizzi riportati all’interno del modello stesso.

Fino a tale soglia di debito, il contribuente ha diritto a richiedere una rateazione fino a 72 rate costanti o crescenti.

L’importo minimo della rata non può essere inferiore a 50 euro.

Prima dell’intervento del decreto Aiuti, la soglia di debito entro il quale era possibile rateizzare le cartelle senza allegare l’ISEE era pari a 60.000 euro.

Fino a 120.000 senza ISEE. Il limite è per singola richiesta

L’innalzamento del limite da 60.000 a 120.000 euro vale per le richieste di rateazione presentate all’Agenzia delle entrate riscossione dal 16 luglio in avanti.

Dunque,  a partire dalle domande di dilazione presentate dal 16 luglio 2022, viene elevata da 60 a 120 mila euro la soglia di debito per la quale è possibile ottenere, in modo automatico e con una domanda semplice, una rateizzazione ordinaria fino a 72 rate (6 anni), senza la necessità di dover documentare la temporanea situazione di
obiettiva difficoltà (Fonte comunicato stampa ADER del 18 luglio).

In considerazione di tali novità, l’Agenzia delle entrate-riscossione ha pubblicato la nuova modulistica.

L’aumento del limite di debito entro il quale è possibile rateizzare le cartelle in automatico non è l’unica novità.

Infatti, il decreto Aiuti prevede espressamente che il limite di 120.000 vada verificato per ogni singola istanza di rateizzazione. Dunque, poco importa se il debito complessivo (più posizioni debitorie) che il contribuente intende rateizzare con più istanze di rateazione sia superiore a 120.000 euro.

Quando si perde la possibilità di pagare a rate?

Per le richieste di rateazione presentate all’Agenzia delle entrate riscossione dal 16 luglio in avanti, la rateazione perderà efficacia dopo 8 rate non pagate anziché 5.

Rimane fermo che:

  • per i piani di dilazione in corso all’8 marzo 2020 (21 febbraio per i soggetti con residenza, sede legale o la
    sede operativa nei comuni della c.d. “zona rossa), è pari a 18 il numero di rate che, in caso di mancato pagamento, determinano la decadenza del piano di rateazione ;
  • per le rateizzazioni concesse dopo l’8 marzo 2020 e relative a istanze presentate fino al 31 dicembre 2021, la decadenza si determina nel caso di mancato pagamento di 10 rate;
  • mentre per le rateizzazioni richieste a partire dal 1° gennaio 2022 fino al 15 luglio 2022 la decadenza si verifica dopo il mancato pagamento di 5 rate.