A quanto ammonterà l’assegno di inclusione che verrà erogato a partire dal 2024? Come cantavano i Lunapop con il brano Un giorno migliore: “Cosa mi aspetto dal domani? Di sole in faccia no. Ma in fondo io ci spero ancora che tu ci sia nel mio domani”. Parole che molti percettori del reddito di cittadinanza potrebbero dedicare al sussidio in questione. Dopo tanti mesi, o addirittura anni, infatti, si ritroveranno a dover dire addio al contributo targato Movimento 5 Stelle. Un cambiamento importante che segnerà inevitabilmente le esistenze dei soggetti interessati che preferirebbero continuare a beneficare del reddito di cittadinanza.

Quest’ultimo, però, verrà erogato per l’ultima volta a dicembre del 2023.

Assegno di inclusione al via: chi ne ha diritto

A partire dal 2024 il reddito di cittadinanza verrà definitivamente rimpiazzato dall’assegno di inclusione. Quest’ultimo verrà riconosciuto a favore dei nuclei famigliari che presentano al loro interno un minore, una persona disabile o con un’età superiore a 60 anni. Il tutto a patto di avere un Isee inferiore a 9.360 euro e reddito familiare non superiore alla soglia di 6 mila euro all’anno. Questo limite viene moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza e pertanto può risultare più alto.

Quanto spetta per l’assegno di inclusione

L’importo massimo annuo è di 6 mila euro, ovvero fino a 500 euro al mese. A tale importo si andrà ad aggiungere eventualmente un contributo per l’affitto fino a 280 euro mensili. In presenza di famiglie i cui componenti hanno tutti almeno a 67 anni oppure 67enni e disabili, l’importo dell’assegno di inclusione aumenterà fino a 630 euro mensili. In quest’ultimo caso l’integrazione per l’affitto scenderà a 150 euro. Il trattamento economico non può essere, comunque, inferiore a 480 euro annui.

Guida al calcolo dell’importo con esempi

Attraverso la circolare numero 105 del 16 dicembre 2023 l’Inps ha reso noto che la formula da utilizzare per calcolare l’importo dell’assegno di inclusione è la seguente: [(valore soglia del reddito familiare (6.000*la scala di equivalenza dell’Adi) – reddito familiare) + canone di locazione (ove presente)]:12. Per comprendere meglio come determinare l’importo del nuovo sussidio, inoltre, vengono forniti alcuni esempi di calcolo:

Nucleo familiare composto da 2 genitori e 2 minori di cui uno di età inferiore a tre anni in possesso dei requisiti per l’accesso all’Adi e una scala di equivalenza pari a 1,7.

CASO 1 Il nucleo familiare vive in abitazione di proprietà e possiede un reddito annuo di 4.500 euro.

A tale nucleo spetta solo la quota A, calcolata come differenza tra la soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per la scala di equivalenza e il reddito familiare. Quota A: (6.000*1,7) – 4.500 = 5.700 euro annui, pari a 475 euro mensili.

CASO 2 Il nucleo familiare vive in abitazione in locazione con un canone annuo di 5.600 euro e possiede un reddito familiare annuo di 7.000 euro

A tale nucleo spetta sia la quota A che la quota B, ridotta al massimale di 3.360 euro annui come previsto dalla norma per la locazione:

Quota A: (6.000*1,7) -7.000 = 3.200 euro annui, pari a 266,7 euro mensili

Quota B: 3.360 euro annui, pari a 280 euro mensili

Totale = 3.200 + 3.360 = 6.560 euro annui, pari a 546,70 euro mensili“.

Questo, ovviamente, è solo un esempio. Per ottenere informazioni dettagliate in merito si consiglia di consultare la circolare poc’anzi citata oppure rivolgersi ad un Caf.