Quanti di noi nel pronunciare la parola ISEE ne conosce il significato? Quanti di noi sanno che esistono vari tipi di ISEE? Quanti di noi sanno perché serve l’ISEE?

Ci riferiamo a quel valore che spesso ci viene richiesto di rispettare per accedere a delle prestazioni sociali (ad esempio assegno unico per figli a carico, borsa di studio, ecc.). Ad esempio la normativa di riferimento potrebbe stabilire che per accedere alla borsa di studio della scuola, l’ISEE “minorenne” deve essere inferiore a 10.000 euro.

Per verificare, quindi, se il requisito è rispettato occorre fare in modo che questo valore sia elaborato. Il risultato di questa elaborazione non è altro il frutto di quello che il cittadino dichiara nella c.d. DSU (Dichiarazione sostitutiva unica).

Nella DSU si vanno ad indicare i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali dell’intero nucleo familiare. Quindi, ad esempio, per un nucleo composta da genitori e due figli, nella DSU occorre riportare i dati riferiti a tutti e 4 i componenti.

Elenco completo delle tipologie

Quando parliamo di ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente), tuttavia, bisogna fare distinzione tra le sue diverse tipologie. C’è l’ISEE standard (o ordinario) e ci sono poi ISEE specifici.

Quello standard (o ordinario) è quello basato su informazioni della situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. E’ quello che serve per l’accesso alla generalità delle prestazioni sociali agevolati.

Poi ci sono ISEE specifici. Lo dice la parola stessa. Si tratta di ISEE che servono per l’accesso a specifiche prestazioni ben individuate e che richiedono l’indicazione di dati specifici per la sua elaborazione.

Questo l’elenco dei possibili ISEE specifici:

  • Università (serve per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario)
  • Sociosanitario (per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie, ad esempio assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti)
  • Sociosanitario-Residenze (serve per l’accesso a ricoveri presso residenze socio-sanitarie assistenziali – RSA, RSSA, residenze protette)
  • Minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi (per le prestazioni agevolate rivolte ai minorenni che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi).

L’ISEE corrente

Esiste poi anche il c.

d. ISEE corrente. La regola generale, prevede che l’ISEE deve basarsi su dati reddituale e patrimoniali riferiti al 31 dicembre di due anni prima. Quindi, ad esempio, per un ISEE da fare adesso, nel 2022, i dati da indicare nella DSU devono riferirsi al 31 dicembre 2020 (il nucleo familiare deve essere quello attuale).

Tuttavia, il legislatore concede la possibilità di calcolare un ISEE Corrente, ossia aggiornato

  • ai redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi (o due mesi – da rapportare all’intero anno – in caso di interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari ovvero di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per il quale sia intervenuta la perdita, sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa)
  • ed ai patrimoni dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU quando si siano verificate rilevanti variazioni del reddito o del patrimonio ovvero eventi avversi come la perdita del posto di lavoro, l’interruzione dei trattamenti.