“Andavo a cento all’ora per trovar la bimba mia Ye ye ye ye ye ye ye ye. Andavo a cento all’ora per cantar la serenata blen blen blen blen Blen blen blen blen. E non vedevo l’ora di baciar la bocca sua Ye ye ye ye Ye ye ye ye. Ma si bruciò il motore nel bel mezzo della via Blen blen blen blen Blen blen blen blen“, canta Gianni Morandi.

Ogni veicolo, in effetti, fermo restando i limiti da non oltrepassare, permette di raggiungere in modo estremamente facile e veloce la meta di proprio interesse.

Molti sono coloro che utilizzano l’auto per raggiungere la persona amata o più semplicemente per svolgere alcune commissioni tipiche della vita quotidiana, come ad esempio fare le spesa. In tanti, inoltre, hanno bisogno di un veicolo per raggiungere il posto di lavoro. Proprio in tale ambito si inserisce l’auto aziendale che può essere assegnata ad un dipendente. Ma quante e quali tasse bisogna pagare per beneficiare di questa opportunità? Ecco come funziona.

Quante e quali tasse si pagano sull’auto aziendale?

L’azienda, oltre a pagare lo stipendio, può offrire ai propri dipendenti dei beni e servizi. Si tratta dei cosiddetti fringe benefit che possono consistere in polizze assicurative, buoni pasto, ma anche computer e auto aziendale. Soffermandosi su quest’ultimo bene, il datore di lavoro può decidere se consentire al dipendente di utilizzare il mezzo anche per scopi personali o solamente per lo svolgimento dell’attività lavorativa. A tal proposito, come riportato sul sito dell’Aci, è bene sapere che:

“Nel caso in cui l’azienda assegni a un dipendente un’autovettura di proprietà aziendale, utilizzabile sia a fini lavorativi che personali (uso promiscuo), l’uso personale di tale veicolo concorre alla formazione di reddito per il dipendente (benefit), con conseguente tassazione. La normativa stabilisce che l’ammontare di reddito annuo cui corrisponde il benefit auto aziendale va calcolato con una percentuale che dipende dalle emissioni di CO2; in tal modo la norma risulta premiante per le auto a basse emissioni. La tassazione sarà dunque calcolata su una percentuale (variabile a seconda delle emissioni di CO2) del costo km dell’autovettura, relativo a 15.000 km di percorrenza nell’anno”.

Nel caso in cui il mezzo aziendale sia disponibile solamente per alcuni mesi nel corso dell’anno, il valore del Fringe Benefit è rapportato al periodo in cui l’auto risulta effettivamente a disposizione del lavoratore.

Per determinare la tassazione bisogna tenere conto delle caratteristiche tecniche del mezzo stesso. Ovvero si devono considerare elementi come la cilindrata, il modello e i cavalli. Entrando nei dettagli bisogna prendere come riferimento le tabelle Aci che vengono pubblicate ogni anno in Gazzetta Ufficiale.

Quest’ultime includono, per ogni tipo di auto, il valore del fringe benefit da evidenziare in busta paga e su cui calcolare tasse e contributi. Tali tabelle vengono pubblicate a fine dicembre e sono valide per tutto l’anno successivo. Per questo può capitare che un modello nuovo di auto, ovvero reso disponibile in commercio nel corso dell’anno, non risulti in tabella. In tal caso non bisogna preoccuparsi. Basta prendere come riferimento un modello che risulti simili per caratteristiche tecniche e il gioco è fatto.