Quando va in pensione chi è nato nel 1955, ovvero chi – nel 2022 – compie 67 anni? Il quesito di un utente:

“Salve, nel 2022 compirò 67 anni. Ho diritto alla pensione di vecchiaia o sono cambiati i requisiti di età per smettere di lavorare?”

Pensione di vecchiaia: i requisiti 2022

Per rispondere alla domanda dobbiamo prima fare una premessa, volta a chiarire quali sono i requisiti necessari – nel 2022 – per richiedere la pensione di vecchiaia. In questo caso, infatti, non basta aver raggiunto l’età minima richiesta dal legislatore.

Va ricordato, a tal proposito, che la pensione di vecchiaia è rivolta a tutti i dipendenti pubblici iscritti alla forma esclusiva dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria AGO;
  • gli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD;
  • i contribuenti facenti parte delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
  • gli iscritti alla Gestione Separata e ai lavoratori iscritti ai fondi pensione esclusivi e sostituivi dell’AGO.

Per poter presentare domanda per la pensione di vecchiaia all’Inps è necessario aver:

  • minimo 20 anni di contributi versati;
  • almeno 67 anni di età.

A tali fini è da considerare tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’iscritto (da lavoro, riscatto, volontaria e figurativa).

Pensioni e adeguamento speranze di vita: come è cambiata l’età di uscita dal lavoro

Le politiche in materia previdenziale sono state improntate all’esigenza di garantire la sostenibilità di lungo periodo del sistema e ad attenuare la portata di alcune misure. Nell’ambito degli interventi volti al progressivo innalzamento dei requisiti anagrafici per il diritto all’accesso dei trattamenti pensionistici, grande rilievo assume il cd. “adeguamento alle speranze di vita” (accertato dall’ISTAT).

Il principio è stato originariamente introdotto nel 2009. Tale disposizione aveva disposto un intervento di portata generale rivolto a tutti i lavoratori, sia pubblici sia privati. Quello che è stato stabilito è che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, i requisiti anagrafici per l’accesso al sistema pensionistico italiano avrebbero dovuto essere adeguati all’incremento della speranza di vita accertato dall’ISTAT e convalidato dall’EUROSTAT, con riferimento ai 5 anni precedenti, con modalità tecniche demandate ad un apposito regolamento.

È il meccanismo che, di fatto, negli anni ha contribuito a far alzare sempre di più l’età di uscita dal lavoro.

Quando va in pensione chi è nato nel 1955? L’età di uscita nel 2022

Chi è intenzionato ad andare in pensione nel 2022 non dovrà fare i conti con alcun innalzamento dell’età di uscita dal lavoro. I nati nel 1955, quelli che quest’anno compiono 67 anni (come il nostro utente), dovranno infatti tenere conto della circolare INPS 7 febbraio 2020, n. 19.

L’Istituto, in particolare, ha deciso che per il biennio 2021/2022 i requisiti di accesso al pensionamento, adeguati agli incrementi della speranza di vita, non sarebbero stati ulteriormente incrementati.

Nella circolare sono riportati i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, alla pensione anticipata e alla pensione di anzianità con il sistema delle cd. quote, adeguati agli incrementi della speranza di vita, validi per il biennio 2021-2022. Leggendo il testo, tuttavia, si evince che nulla è cambiato in merito all’età anagrafica per la pensione di vecchiaia.

Infine, per lo stesso biennio, anche nei confronti del personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e vigili del fuoco e dei lavoratori iscritti alla Gestione spettacolo e sport professionistici, i requisiti anagrafici e quelli contributivi, nelle ipotesi di pensionamento anticipato, non sono incrementati.