Ci sono misure, pensioni, assegni e indennità che possono essere percepite soltanto se una persona è residente nel territorio italiano. Un tipico esempio è il reddito di cittadinanza. Ma lo stesso vale per l’assegno sociale per esempio. In linea di massima tutte le prestazioni erogate dall’INPS e collegate ai contributi previdenziali, possono essere percepite anche se si risiede all’estero. La cosa cambia per le prestazioni assistenziali.
“Buon giorno, desidero una informazione. Sono una insegnante in pensione e percepisco l’assegno pensionistico.
Da qualche anno, essendo stata operata di tumore al seno, fatto chemio e radio, l’anno dopo ho avuto una emorragia cerebrale e sono stata operata. Risultato vasculite di tipo amiloide, di cui non sono riuscita a sapere la causa, nonostante le tante ricerche fatte. Ho due protesi alle ginocchia, fatta visita, mi è stata assegnata la pensione di invalidità al 100%. Ogni anno entro marzo devo fare la dichiarazione, cosa che ho fatto. Se mi traferisco all’estero, a Fuerte Ventura, posso averla per il prossimo anno?”

Perdere la prestazione andando a vivere all’estero, ecco quando è una cosa facile

Il caso della nostra lettrice è uno di quelli la cui risposta non può essere che data partendo dalla legge e finendo con le pronunce dei giudici. Infatti anche la pensione di invalidità rientra tra quelle prestazioni la cui fruizione è messa a rischio da un trasferimento fuori dai confini dell’Italia. Pertanto se la nostra lettrice si trasferisce all’estero, precisamente a Fuerte Ventura, come lei stessa ci dice, nonostante le patologie e le problematiche di salute prima citate, rischia sicuramente di perdere la prestazione. Sono le normative vigenti a stabilirlo, ma è stata anche una sentenza del 2019 della Corte di Cassazione a confermare questo orientamento.

La residenza è fondamentale per percepire un trattamento assistenziale o le pensioni

Naturalmente si parla di trasferimento all’estero con tanto di cambio di residenza.
Infatti uscire semplicemente fuori dai confini nazionali, anche per un titolare di una pensione di invalidità, piuttosto che di una pensione sociale, non fa perdere il diritto a queste prestazioni. L’importante è non cambiare residenza. Resta comunque il fatto che bisogna essere attenti ai comportamenti adottati. Rimanere residenti in Italia, ma trascorrere più tempo all’estero che dentro i confini della penisola, potrebbe portare lo stesso alla perdita della prestazione. Le inchieste e le indagini potrebbero finire con il confermare il trasferimento all’estero nel momento in cui un titolare di una prestazione torna in Italia sporadicamente. Un rientro utilizzato con il solo scopo di non perdere la residenza e salvaguardare le indennità. In questo caso l’orientamento dei Giudici è proiettato sui sei mesi. In pratica se la fuoriuscita dai territori della Nazione dura per più di sei mesi in un anno, la pensione percepita è messa in serio pericolo di revoca.