“Sai, ci son rimasta male. Sei su un’astronave, a un milione di anni luce da me. E ti sento da qua anche se alzo la musica, c’è un motivo se mi stai pensando”, cantano Gianna Nannini e Coez con il brano Motivo.

Dietro ogni scelta e comportamento c’è quasi sempre un motivo. Basti pensare a tutte le volte in cui chiediamo al nostro datore di lavoro un giorno di permesso o ferie. Alla base di tale richiesta vi è sempre una spiegazione.

Lo sanno bene coloro che necessitano ogni mese di staccare alcuni giorni dal posto di lavoro per prendersi cura di un famigliare non autosufficiente. Ebbene, quest’ultimi devono specificare alla propria azienda il motivo per cui chiedono un permesso Legge 104? Ecco come funziona.

Misure per garantire il rispetto della dignità e i diritti delle persone disabili

Come stabilito dalla Legge 104 del 5 febbraio 1992, la Repubblica del nostro Paese si impegna a garantire il massimo rispetto della dignità e i diritti delle persone alle prese con uno stato di disabilità. Ma non solo, promuove anche la loro integrazione all’interno dei vari contesti sociali, come scuola, famiglia e lavoro.

A tal fine vengono messe in campo varie misure, come ad esempio i permessi Legge 104. Grazie a quest’ultimi è possibile assentarsi dal posto di lavoro fino a tre giorni al mese, anche frazionati ad ore. In questo modo i soggetti interessati hanno a disposizione del tempo per assistere un famigliare non autosufficiente.

A poter beneficiare di tali permessi sono i genitori, il coniuge, il convivente more uxorio in caso di unione civile, così come parenti e affini entro il secondo grado. Se i soggetti fin’ora citati hanno più di 65 anni, sono invalidi oppure morti, allora la richiesta dei permessi 104 può essere effettuata anche da parenti e affini entro il terzo grado dell’assistito.

Quando si chiede un permesso 104 va specificato sempre il motivo?

Riuscire a conciliare il lavoro con l’impegno di prestare assistenza ad un famigliare disabile non è di certo facile. Per questo motivo i permessi Legge 104 si rivelano essere davvero molto utili e preziosi. A tal proposito si ricorda che i permessi 104 devono essere pianificati con il datore di lavoro e possono essere anche consecutivi.

L’importante è non superare il limite imposto dalla normativa vigente, ovvero di tre giorni mensili. Fanno eccezioni le persone che lavoro nel mondo della scuola e coloro che hanno lo stesso tipo di orario lavorativo. In quest’ultimo caso, infatti, non è possibile richiedere tre giorni di permesso consecutivi.

In questo modo si intende evitare che, ad esempio, i giorni di permesso possano essere presi di venerdì e lunedì per trascorrere un fine settimana lungo lontano da lavoro. Ma i lavoratori devono indicare il motivo per cui chiedono un giorno di permesso Legge 104 al proprio datore? Ebbene, la risposta è no.

Una volta riconosciuto il diritto ai permessi Legge 104, infatti, è possibile farne richiesta quando necessario, senza bisogna di presentare alcuna giustificazione. Se il datore di lavoro dovesse rifiutare di concedere questa misura a favore dei dipendenti, quest’ultimi potranno rivolgersi all’Istituto di previdenza per far valere i propri diritti.