La legge prevede anche per il 2023 una serie di sconti IMU del 50%. Quindi, la possibilità di dimezzare il tributo che colpisce il possesso di immobili (case, terreni, ecc.). In particolare la riduzione alla metà dell’imposta è espressamente prevista dal comma 747 legge di bilancio 2020 e riguarda:

  • fabbricati dichiarati di interesse storico o artistico
  • fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati
  • immobili concessi in comodato gratuito dai genitori ai figli (o viceversa) che li utilizzano come abitazione principale, a condizione che:
    • il contratto di comodato sia registrato all’Agenzia delle Entrate
    • e che il comodante possieda una sola abitazione in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato (il beneficio, tuttavia, si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9)
    • l’immobile ceduto in comodato non sia di categorie catastali A/1, A/8 o A/9.

A queste casistiche si aggiunge lo sconto del 50% pensionati esteri.

L’agevolazione si applica per una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia (comma 48 legge di bilancio 2021).

L’ulteriore risparmio del 20%

L’IMU, come noto, è un tributo locale. Nel senso che è di competenza del comune in cui si trovano gli immobili oggetto dell’imposta. Ogni comune, nell’ambito della propria autonomia, può deliberare ulteriori agevolazioni IMU rispetto a quelli già previsti dalla legge.

Tra questi, c’è la possibilità di decidere un ulteriore sconto IMU fino 20% in favore di quei contribuenti che decidono di pagare il tributo mediante addebito diretto in conto corrente (c.d. domiciliazione).

Quindi, senza doversi preoccupare di pagare l’IMU con Modello F24.

Questa possibilità è espressamente prevista dall’art. 118-ter del decreto Rilancio, dove si legge che

gli enti territoriali possono, con propria deliberazione, stabilire una riduzione fino al 20 per cento delle aliquote e delle tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali, applicabile a condizione che il soggetto passivo obbligato provveda ad adempiere mediante autorizzazione permanente all’addebito diretto del pagamento su conto corrente bancario o postale.

Come arrivare ad uno sconto IMU del 70%

Dunque, per avere questo sconto aggiuntivo (massimo del 20%) è necessario che il comune lo abbia espressamente deliberato (consultare la delibera IMU del comune di ubicazione degli immobili) e che il contribuente autorizzi espressamente il comune alla domiciliazione. Inoltre l’autorizzazione deve essere “permanente”, ossia per sempre.

Si tenga presente che la norma dice che il comune può deliberare una riduzione “fino al 20%”. Questo significa che lo sconto massimo che il comune può accordare per la domiciliazione è quello del 20%, fermo restando la possibilità di deliberare anche uno sconto inferiore.

Se pertanto, ad esempio, il comune ha deciso per uno sconto del 20% e parliamo di un fabbricato di interesse storico, lo sconto IMU complessivo ammonterà al 70%, di cui il 50% applicato per legge (comma 747 legge di bilancio 2020) ed il 20% applicabile per la domiciliazione bancaria se il contribuente autorizza il comune in tal senso.

Per informazioni su come autorizzare il comune alla domiciliazione bancaria IMU è opportuno rivolgersi al comune stesso in cui si trovano gli immobili.

Si tenga altresì presente che, la possibilità per il comune di decidere lo sconto del 20% per la domiciliazione bancaria può riguardare anche gli altri tributi locali (ad esempio la TARI).