La chiamano transizione elettrica ed è quello che ormai l’Europa ha deciso per quanto riguarda il settore viabilità su gomma. Transizione elettrica per le auto significa che le autorità spingono verso le auto a motore elettrico. Soprattutto per una questione ambientale, le auto elettriche presto dovranno prendere il posto delle auto a benzina e gasolio, cioè delle auto a propulsione termica o a combustione che dir si voglia. Una proposta appena licenziata positivamente a Strasburgo porta dritti verso una conclusione che fa storcere il naso sia ai cittadini che usano la loro auto, che alle case costruttrici, restie, anche se costrette, ad avallare la decisione presa a livello apicale dalle autorità.

In pratica si va verso l’autentica messa al bando delle auto alimentate da motori diesel e benzina. Auto che ancora oggi sono le più diffuse per ragioni che vanno dal loro costo, alla loro praticità nell’utilizzo. Resta il fatto che lo stop alle auto tradizionali sta preoccupando molti nostri lettori.

“Salve, vorrei chiedervi se sapete qualcosa di certo riguardo allo stop alle auto a benzina e a gasolio. Ho sentito che presto queste auto non potranno più circolare, e che dovremmo passare alle auto elettriche. Speriamo che i tempi siano lunghi. Perché non ho soldi da spendere per cambiare auto, e vivo in un paese di montagna e nei dintorni, e per diverse centinaia di chilometri io colonnine di ricarica elettrica per le auto non le vedo. Come fanno i nostri politici a scegliere cose del genere io me lo chiedo ogni giorno. Cosa vogliono che spendo 40.000 euro per comprare una nuova auto e poi che spendo altri soldi per mettere la colonnina a casa mia?”

 

Le auto elettriche sono il futuro, ma le problematiche sono tantissime

Come dicevamo, a Strasburgo la UE ha deciso di iniziare a fissare le date per lo stop alle auto a combustione per favorire la cosiddetta transizione elettrica.

Le case costruttrici si stanno adeguando passo dopo passo. Ed i Governi hanno già iniziato a varare agevolazioni e incentivi per favorire gli acquirenti nel cambio di veicolo. A questo si aggiungono le crescenti limitazioni all’utilizzo di auto piuttosto obsolete e potenzialmente inquinanti, in determinate città italiane, in determinate fasce orarie e in particolari giorni della settimana. La questione delle emissioni inquinanti è alla base di questa svolta verso le auto elettriche, che sembra siano meno nocive per l’ambiente in materia di emissioni di CO2. Le problematiche in Italia però restano. Ed il nostro lettore nel suo quesito-sfogo, mette in luce proprio alcune di queste problematiche. Il costo delle auto elettriche è ancora rilevante. Ed a poco sembrano servire gli sconti sull’acquisto, gli incentivi con e senza rottamazione e le agevolazioni su bollo e polizze assicurative. Tutti provvedimenti che dovevano spingere gli utenti a cambiare auto, ma che a conti fatti non hanno raggiunto l’obbiettivo. E così che in Italia la percentuale di mercato delle auto elettriche non arriva al 3% delle vendite globali di aiuto e veicoli in genere.

Quando lo stop alle auto a trazione termica? ecco le ultime indicazioni

Anche le infrastrutture in Italia sono carenti, soprattutto in determinate parti del territorio nostrano. Effettivamente sono ancora poche le stazioni di ricarica per auto elettriche nel territorio. E anche dal punto di vista dei cittadini, non è irrisorio dotarsi di punti di ricarica casalinghi. A questo noi aggiungeremmo anche che il costo dell’energia elettrica è piuttosto rilevante di questi tempi. E così viene meno anche un altro fattore di appeal delle auto full electric, che è quello del risparmio per gli automobilisti in sede di rifornimento e consumi per chilometro. In parole povere, una situazione abbastanza particolare, con fattori che forse le autorità non hanno considerato.

E sono fattori che i costruttori di auto hanno già messo in evidenza più volte, lamentandosi del progetto di cancellare dalla circolazione le auto tradizionali. Progetto che però va avanti, come dicevamo prima, dopo le ultime novità da Strasburgo.

Le date per la transizione elettrica, ecco cosa segnare sul calendario

Iniziano ad arrivare le date per passare dai motori tradizionali alle auto green. Con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astenuti dalla UE avallano lo stop alle auto tradizionali dal 2035, con l’obbiettivo di arrivare a zero emissioni dal 2050. E la novità riguarda auto, furgoni, camion e perfino mezzi di trasporto pubblico. A dire il vero sempre dalla UE c’è l’appuntamento ad aggiornarsi nel 2026, perché evidentemente qualcosa scricchiola e si potrà cambiare decisione. Ma nel frattempo sembra deciso lo stop alle nuove immatricolazioni delle auto a trazione termica dal 2035. In pratica, sarà fatto divieto alle concessionarie di vendere veicoli di questo genere a partire da quella data. E per i bus dal 2030 saranno autorizzati a circolare solo quelli a emissioni zero, così come dal 2040, i pullman e i camion dovranno tagliare il 90% delle attuali emissioni di CO2.

Cosa fare con le nostre vecchie auto?

Ciò che interessa alla generalità degli automobilisti però riguarda la fine che dovranno far fare alle loro auto tradizionali. Chi ha la possibilità, e magari vive in quelle grandi città dove i processi di modernizzazione sono all’avanguardia, e le colonnine presenti in massa, potranno facilmente svoltare verso la mobilità sostenibile. Diverso il caso del ceto medio basso della popolazione o dei cittadini lontani da questi grandi centri. La preoccupazione di molti, come del nostro lettore, è al momento esagerata. Oltre al fatto che si parla di un arco temporale che va dal 2035 al 2050, può far stare tranquilli il fatto che lo stop parla di commercializzazione. In pratica, lo stop riguarda i venditori e le nuove immatricolazioni.

Chi ha un veicolo a combustione dovrebbe ancora poterla utilizzare nel 2035. E soprattutto, pare difficilmente realizzabile lo stop alle compravendite tra privati. Quindi, comprare e vendere veicoli a combustione anche nel 2035 o oltre, potrà ancora essere fatto. Sempre che non si arrivi a decisioni per certi versi più drastiche nei prossimi mesi. Ma va detto comunque che bisogna aspettarsi qualcosa che renderà complicato avere ancora queste auto. Anche se non c’è niente di certo, possiamo ipotizzare che diventeranno sempre meno disponibili sul mercato, i pezzi di ricambio. E sempre ipoteticamente, aumenteranno di prezzo questi ricambi per le auto tradizionali.