La pressione alta colpisce più del 20% della popolazione mondiale, esponendola al rischio di complicazioni che ogni anno causano il decesso di 9,4 milioni di persone. La pressione arteriosa è una misura della forza con cui il sangue scorre nel corpo, è una delle principali cause di malattie cardiovascolari. L’ipertensione arteriosa rappresenta il più importante fattore di rischio modificabile per le malattie coronariche, l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale.
Ci si chiede se il lavoratore che soffre di pressione alta com’è tutelato? Ha diritto a permessi per la malattia? Ha diritto all’invalidità? Cerchiamo di rispondere a tutte le domande e quali sono le patologie invalidanti.

Pressione alta si può avere l’invalidità?

Le patologie che danno diritto all’invalidità, secondo le linee guida dell’Inps, sono: ipertensione arteriosa del 10 per cento; ipertensione arteriosa dal 11 al 20 per cento; ipertensione arteriosa con impegno cardiaco dal 21 al 30 per cento; cardiopatia ipertensiva dal 31 al 50 per cento: cardiopatia dal 31 al 50 per cento; cardiopatia dal 51 al 70 per cento; cardiopatia dal 71 all’80 per cento; cardiopatia dal 81 al 100 per cento. Sono previste percentuali di invalidità che vanno dal 5 al 100 per cento per le arteriopatie ostruttive croniche, come arteriosclerosi e aterosclerosi.

Pressione alta: assenze per malattia

Il lavoratore che soffre di pressione alta ha diritto ad assentarsi per malattia. Le assenze per malattia per essere indennizzate devono dimostrare l’effettiva incapacità lavorativa, con attestato medico rilasciato dalla struttura sanitario o il centro medico, che deve essere inviata online all’ Inps.
Nell’attestazione inviata all’Inps vanno indicate oltre le generalità del lavoratore anche quelle del datore di lavoro.
Se le assenze dal lavoro per cure della pressione alta, sono ricorrenti, il medico può rilasciare anche un certificato unico per tutte le cure del ciclo, che attesti la necessità di prestazioni ricorrenti inerenti alla patologia.
Il certificato medico, deve essere inviato online all’Inps all’inizio della terapia, con l’indicazione delle date successive terapie.

Una volta terminata la cura, la struttura sanitaria o il centro medico, deve rilasciare un’attestazione che né comprovi l’esecuzione, pena la perdita dell’indennizzo dell’indennità di malattia.

Pressione alta: assenze per analisi e visite mediche

Le assenze per esami clinici non possono essere associate a cure per patologia, solitamente va richiesto al centro di analisi un attestato che attesti il giorno e l’ora intercorsa per il prelievo, questo attestato va presentato all’azienda e viene riconosciuto come permesso giustificato retribuito.
Per le visite mediche, vale lo stesso discorso, tranne che nel CCNL non sia previsto diversamente, come ad esempio per i dipendenti pubblici.

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