Non è necessario raggiungere i 20 anni di contributi per andare in pensione. Esistono, infatti, misure che consentono il pensionamento prima dei 67 anni di età e, cosa interessante, anche con meno di 20 anni di versamenti.

Questo solleva la questione: perché ci si focalizza sui 67 anni come età anagrafica e sui 20 anni come età contributiva? Tali requisiti rappresentano le soglie necessarie per accedere alle pensioni di vecchiaia ordinarie. Le donne, i lavoratori discontinui e intermittenti incarnano il profilo del contribuente che non ha raggiunto i 20 anni di contributi, rischiando così di non ottenere una pensione.

Tuttavia, esistono alternative: in alcuni casi è possibile pensionarsi a un’età superiore ai 67 anni, mentre in altri, addirittura all’età ordinaria di quiescenza. È dunque possibile andare in pensione nel 2024 anche con soli 5 o 15 anni di contributi.

“Gentile redazione di Investire Oggi, vi chiedo se ci sono misure che mi permettono di lasciare il lavoro con i miei 16 anni di contributi. Compio a novembre 67 anni di età e volevo capire se potevo aspirare alla pensione.”

“Buonasera, mi chiamo Pina e sono una donna che ha compiuto 70 anni a dicembre. Mio marito è pensionato ed io mi trovo da anni a non poter prendere l’Assegno Sociale perché i redditi che abbiamo sono superiori alle soglie. Mi trovo però con 9 anni di contributi che così vengono di fatto buttati. Mica ci sono soluzioni per recuperare qualcosa dall’INPS nelle mie condizioni?”

La pensione di vecchiaia contributiva può servire

La pensione di vecchiaia, fino al 2023, era suddivisa in due categorie in base all’inizio della carriera contributiva del lavoratore. Chi aveva iniziato a lavorare prima del 1996 poteva accedere alla pensione raggiungendo i 67 anni di età e i 20 anni di contributi.

Invece, per chi aveva iniziato dopo il 1995, oltre all’età e ai contributi richiesti, era necessario raggiungere un importo minimo di pensione pari ad almeno una volta e mezza l’assegno sociale.

Questo requisito dell’importo minimo è stato eliminato dall’attuale governo. Pertanto, nel 2024, anche chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 potrà pensionarsi raggiungendo semplicemente l’età e i contributi necessari.

Tuttavia, senza i 20 anni di contributi, l’accesso alla pensione con soli 5 anni di versamenti è possibile unicamente per chi ha iniziato a versare dopo il 1995. La signora menzionata nel nostro secondo quesito potrebbe rientrare in questa categoria. Dovrà verificare di avere lo status di contributivo puro; se il suo primo contributo risale a dopo il 31 dicembre 1995, potrà godere della pensione al compimento dei 71 anni, calcolata sui suoi 9 anni di contributi.

Le deroghe ai 20 anni di contributi per le pensioni 2024

Le “tre deroghe Amato” richiedono meno di 20 anni di contributi, ma non bastano 5 anni. Queste misure, ancora valide, si applicano solo rispettando specifici requisiti. Sono sufficienti 780 settimane di contributi, pari a 15 anni, anziché i 1040 necessari per 20 anni. Fino al 2026, a 67 anni d’età, si può accedere alla pensione se si sono versati 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992, che rappresenta la prima deroga Amato.

La seconda deroga riguarda l’autorizzazione ai versamenti volontari, sempre entro il 31 dicembre 1992. L’importante è l’autorizzazione INPS alla prosecuzione volontaria dei versamenti previdenziali, non necessariamente l’avvenuta esecuzione dei versamenti.

Potresti andare in pensione 2024 anche con 5 o 15 anni di contributi, ecco come

La terza deroga Amato si applica a lavoratori con almeno 10 anni di contribuzione inferiore alle 52 settimane all’anno, indicando una carriera lavorativa discontinua con vuoti contributivi. Questa misura considera l’anzianità assicurativa, che deve essere di almeno 25 anni: il primo versamento contributivo deve risalire a 25 anni prima della data di richiesta della pensione. Questa regolazione è pensata per chi ha avuto periodi lavorativi non continuativi, senza essere coperti da contributi figurativi.

Il computo nella Gestione Separata dell’INPS

La possibilità di andare in pensione attraverso la gestione separata INPS con 15 anni di versamenti è prevista per chi ha raggiunto i 71 anni di età.

Questa opzione, destinata a coloro che decidono di unificare i propri contributi nella Gestione Separata, consente l’accesso alla pensione analogamente ai contributivi puri. Con l’obbligo di aver versato contributi per almeno 15 anni.

Tuttavia, sono richiesti specifici requisiti: è necessario avere almeno un anno di contributi versati prima del 31 dicembre 1995, meno di 18 anni di contributi accreditati alla stessa data, almeno un mese di contribuzione nella Gestione Separata e un totale di almeno 15 anni di contributi, di cui almeno 5 anni dopo il 1996.