Parliamo di autorizzazione da parte del Comune per la costruzione di una parte di immobile. Se il permesso viene dato, il Comune potrà in seguito revocarlo? Andiamo nel dettaglio e scopriamo cosa succede in questi casi.

Provvedimento in autotutela

La legge è chiara in merito. Una volta che il Comune ha dato l’autorizzazione non è possibile procedere alla revoca, a meno che non intervenga entro un dato limite o non via un interesse pubblico. Il caso esempio è quello di un permesso chiesto al Comune di residenza per poter realizzare una veranda nell’appartamento e dunque aprire una finestra su una via pubblica.

Il Comune concede il permesso dopo i dovuti controlli, ma dopo qualche mese dall’inizio dei lavori, alcuni condomini si lamentano poiché la costruzione andrebbe a rovinare l’estetica del palazzo e chiedono al Comune di intervenire. Il sindaco, a questo punto, avvia il provvedimento in autotutela con cui annulla la concessione. Ma può farlo?

A dare una risposta è intervenuto il Tar Sardegna con la sentenza del 2.05.2016, il quale si è espresso affermando che la pubblica amministrazione può revocare il permesso qualora ci si accorga, anche in seguito al permesso, della sua illegittimità. Ciò nasce anche per evitare condanne processuali e per autotutelarsi in seguito al permesso dato in precedenza. In poche parole se il Comune si accorge che non sono state rispettate procedure o i presupposti di legge, la revoca è ammessa. Nel settore dell’edilizia questo è permesso quando viene rispettato un termine ragionevole e sussistono valide ed esplicite ragioni di interesse pubblico. Altrimenti, in mancanza di questi aspetti, la revoca risulterebbe illegittima. Comunque sia, prima di procedere alla revoca, il Comune deve esaminare bene gli interessi in gioco e capire se si possono trovare altre soluzioni alternative.