Il lavoratore dipendente che necessita di prestare assistenza ad un familiare disabile ha diritto a richiedere permessi retribuiti (c.d. permessi 104).

Ci è chiesto se più lavoratori (familiari del disabile) possano chiedere permessi per assistere la stessa persona. E’ il caso ad esempio in cui, per un soggetto disabile, intendano chiedere permessi 104 sia il coniuge che il figlio.

Vediamo, quindi, in questa sede, cosa prevede la normativa.

Chi può chiedere i permessi 104

Secondo quanto previsto dalla vigente normativa, i permessi 104 possono essere richiesti dai seguenti soggetti:

  1. genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità
  2. coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto, parenti o affini entro il terzo grado di familiari disabili in situazione di gravità.

Con riferimento ai soggetti di cui al punto 2), bisogna tener presente che il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

L’assistenza per il suocero e la suocera

In merito al quesito che ci è giunto in redazione, la norma stabilisce che questi permessi 104 non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona disabile in situazione di gravità. Dunque, per quel disabile, il referente deve essere unico (decreto legislativo 18 luglio 2011, n. 119).

Tuttavia, è prevista un’eccezione a questa regola. E’ il caso di genitori, anche adottivi, di figli disabili in situazione di gravità. In questa ipotesi è riconosciuta la possibilità di fruire dei permessi 104 per lo stesso figlio anche alternativamente, fermo restando che nel giorno in cui un genitore ne fruisce, l’altro non può goderne.

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