La pensione anticipata con invalidità specifica è una misura particolarmente vantaggiosa per i contribuenti italiani perché consente di uscire già a 56 anni se il richiedente è una donna. E a 61 anni di età se il richiedente è un uomo. La misura però ha diverse sfaccettature che devono essere meglio approfondite. Perché ci sono contribuenti che non sanno come fare per sfruttare questa possibilità. Un nostro lettore infatti da mesi aspetta invano qualche notizia dall’INPS, che invece non riceve perché evidentemente ha omesso qualcosa.

“Gentile redazione, sono Antonio un lavoratore che è stato riconosciuto invalido il mese scorso dalla competente commissione medica per invalidità civili delle ASL. Dopo aver passato la visita mi hanno riconosciuto invalido e gli stessi medici accertatori mi hanno suggerito di presentare domanda di invalidità pensionabile. Perché il lavoro che ho sempre svolto, cioè il manovale edile, non posso più farlo perché la mia patologia lo impedisce. Ho presentato domanda allegando il certificato medico ma l’INPS non mi sta ancora rispondendo e non capisco il perché. Chiamando il numero verde mi hanno detto che il certificato medico che ho presentato è sbagliato. Perché tutto questo? Mi date una mano?”

Perché serve il certificato medico per la pensione a 61 anni anche dopo la visita della commissione?

Prima di affrontare il quesito del nostro lettore spieghiamo bene cos’è l’invalidità pensionabile e cos’è la pensione di vecchiaia anticipata con questo genere di disabilità. La misura come abbiamo spiegato prima si centra con 56 anni di età per le donne e con 61 anni di età per gli uomini. Ma bisogna aspettare 12 mesi di finestra mobile per ricevere il primo rateo della prestazione. Dal punto di vista dei contributi basta arrivare ad almeno vent’anni di versamenti. L’invalidità pensionabile invece deve essere pari ad almeno l’80%. La misura quindi è particolarmente vantaggiosa ma tratta di invalidità specifica, cioè di quella invalidità specifica per le mansioni o per il lavoro che un soggetto svolge e che ha svolto durante la sua carriera lavorativa.

Invalidità specifica e invalidità generica, cosa cambia?

L’invalidità civile è quella generica, cioè la riduzione della capacità di lavorare di un individuo per qualsiasi mansione e qualsiasi tipologia di lavoro. L’invalidità specifica invece è quella relativa alla tipologia di lavoro che un soggetto svolge durante l’anno o che ha svolto durante la sua carriera. Per questo sono i medici accertatori dell’INPS a gestire la visita medica per invalidità pensionabile. Perché sono loro che devono certificare che un lavoratore non può più svolgere l’attività che ha sempre svolto. Oppure che può restare al lavoro a condizione che il suo datore di lavoro gli cambi mansioni.

Servono due certificati medici, il secondo utile alla domanda di pensione

Il nostro lettore ha fatto le cose per bene perché il primo passaggio è quello che riguarda l’invalidità civile. Quindi ha presentato domanda di invalidità civile dopo aver ricevuto il certificato medico del medico curante. Si tratta del certificato medico introduttivo che il medico di famiglia compila online e inserisce piattaforma. Con la copia di avvenuta trasmissione del certificato e con certificato stesso il lavoratore presenta la domanda di invalidità civile all’INPS e poi dovrà solo attendere. Dopo la presentazione della domanda si è convocati a visita e quindi la commissione medica stila un verbale con cui certifica il grado di invalidità civile che una richiedente ha ottenuto. Questo certificato medico da cui scaturisce l’invalidità civile però non è quello utile alla domanda di pensione per invalidità pensionabile.

Infatti, il nostro lettore dovrebbe tornare dal medico di base e chiedergli di emettere un altro certificato SS3. Stavolta con riferimento alla legge numero 22 del 1984. Sarà con questo certificato medico che l’interessato deve presentare domanda di pensione di invalidità civile.

Passando naturalmente una nuova visita, stavolta davanti ai medici accertatori dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Ricordiamo che ogni giorno che passa senza adempiere a questo obbligo fa perdere giorni di pensione al nostro lettore.