Il conflitto Russo-Ucraina ha messo in secondo piano la c.d. riforma delle pensioni.

Infatti, il Governo ha concentrato la sua attenzione su altre problematiche quali il caro bollette e la conseguente crisi economica che ha colpito imprese e famiglie.

Va proprio in tal senso, il “decreto Aiuti” approvato ieri. Decreto ricco di misure agevolative proprio per le imprese e le famiglie. Si veda a tal proposito l’introduzione del bonus 200 euro e il rafforzamento dei vari crediti d’imposta già in essere per contrastare il caro bollette.

Il fatto che la riforma delle pensioni stia passano in secondo piano è alquanto allarmante.

I contribuenti hanno paura del ritorno a pieno regime della c.d  Legge Fornero. Legge i cui effetti negativi sono stati limitati da misure temporanee quale quota 102, opzione donna, ecc.

Proprio la conferma di quota 102 e di altre misure temporanee non sarebbe del tutto una buona notizia per i contribuenti.

Quota 102

Quota 102 è il canale di pensionamento anticipato riservato: agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’INPS, nonché alla gestione separata, che maturino nel corso dell’anno 2022 i requisiti di età anagrafica pari a 64 anni e di anzianità contributiva pari a 38 anni (c.d. “quota 102”).

Dunque, con quota 102, ex D.L. 4/2019, è possibile andare in pensione anticipata:

  • con un requisito anagrafico pari almeno a 64 anni e
  • un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

Chi matura nel 2022 i requisiti per andare in pensione con quota 102, può esercitare il diritto alla pensione anche successivamente. Questo grazie al meccanismo della c.d. cristallizzazione dei requisiti. Già valevole per quota 100.

Perchè la conferma di quota 102 nel 2023 non sarebbe una buona notizia?

Quota 102, così come Opzione donna sono misure temporanee. Infatti, sono state prorogate di anno in anno.

Si tratta di interventi con i quali il legislatore ha rimandato di volta in volta, una modifica più sostanziale sul sistema pensionistico.

Dunque, il riferimento è alla c.d. riforma delle pensioni.

Riforma che ad oggi sembra del tutto abbandonata.

Infatti, come detto in premessa, il Governo ha concentrato la sua attenzione su altre problematiche quali il caro bollette e la conseguente crisi economica che ha colpito imprese e famiglie.

Va proprio in tal senso, il “decreto Aiuti” approvato ieri. Decreto ricco di misure agevolative proprio per le imprese e le famiglie. Si veda a tal proposito l’introduzione del bonus 200 euro e il rafforzamento dei vari credito d’imposta già in essere per contrastare il caro bollette.

I contribuenti hanno paura del ritorno a pieno regime della c.d  Legge Fornero.

Proprio la conferma di quota 102 e di altre misure temporanee non sarebbe del tutto una buona notizia per i contribuenti.

Ciò significherebbe che il Governo non metterà mano alle pensioni da qui ai prossimi 6 mesi.