Perdere una parte della pensione o perdere del tutto il diritto alla propria pensione. Un incubo per milioni di pensionati. Ma non è solo un brutto sogno perché è ciò che accadrebbe nel momento in cui un pensionato dimenticasse di espletare un adempimento fondamentale per poter continuare a prendere la propria pensione. Ci sono pensionati che ogni anno devono ripetere lo stesso adempimento per poter continuare a prendere la pensione alla stessa maniera di oggi. E la scadenza di questo adempimento è ormai prossima.

Anzi, in queste settimane a casa dei pensionati (ma non a tutti quelli interessati purtroppo), stanno arrivando le lettere di sollecito per un adempimento che fa riferimento al passato, cioè al 2020. Ma di cosa si tratta per davvero? Ecco ciò che i pensionati sono chiamati a fare, a prescindere dalla lettera dell’INPS, se si trovano in determinate condizioni.

Il quesito posto alla nostra redazione

“Buonasera, sono Piera, una pensionata di 70 anni, singola e titolare di una pensione commercianti da 560 euro al mese dopo l’aggiornamento di gennaio della mia pensione. Sono però preoccupata da una cosa che sento dire in giro. In pratica, dovrei presentare una dichiarazione all’INPS per continuare a prendere la mia pensione. Una mia amica, che prende l’assegno sociale ha ricevuto a casa una lettera dell’INPS con la quale l’INPS chiede di comunicare i redditi 2020. Pena la sospensione della pensione. Una cosa simile è accaduta anche a mio cognato, invalido e pensionato. A me nulla. Non è che i postini hanno dimenticato di portami la lettera? Cosa posso fare per verificare se pure io devo inviare i miei redditi?”

Pensioni al minimo, assegno sociale o prestazioni per invalidi e comunicazioni periodiche all’INPS

Ciò cui parla la nostra lettrice è senza dubbio la campagna RED dell’INPS. Infatti siamo in corso di svolgimento proprio di questa campagna dell’Istituto.

Collegandosi al sito dell’INPS, nell’area libera, in primo piano c’è proprio la nuova campagna reddituale da espletare. Un adempimento obbligatorio per milioni di pensionati che hanno assegni integrati al minimo, o assegni sociali o pensioni per invalidi. Ed è un adempimento che prescinde dal ricevimento della lettera dell’INPS, anche se i Patronati e i CAF pretendono la “stringa” o il codice a barre presente nella missiva dell’Istituto. E su questo la nostra lettrice fa bene a preoccuparsi, anche perché stando a ciò che ci dice, dovrebbe essere tenuta a presentare la dichiarazione RED anche lei.

Pensioni e Modello RED: Perché c’è l’obbligo di comunicazione all’INPS

I titolari di prestazioni che hanno una parte collegata a determinate situazioni reddituali, devono comunicare ogni anno i redditi all’INPS. Perché l’Istituto deve verificare se permane il diritto a queste somme aggiuntive sulla pensione. Così come gli invalidi devono comunicare anche eventuali ricoveri in strutture a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Perché una parte delle prestazioni per gli invalidi, durante periodi di ricovero in strutture sovvenzionate dal SSN, vengono sospese. Questo è il caso per esempio, dell’assegno di accompagnamento sospeso ai beneficiari se ricoverati per più di 30 giorni e per tutta la durata del ricovero.

Il modello RED, ecco chi deve presentarlo

In linea di massima quindi, tutti i titolari di prestazioni collegate ai redditi devono presentare il modello RED. L’attuale campagna INPS riguarda i redditi 2021. Ma è altrettanto vero che stanno arrivando solleciti per la campagna RED precedente, quella cioè che faceva espresso riferimento ai redditi 2020. L’adempimento riguarda sostanzialmente quanti non presentano, perché esonerati, le dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate. Infatti nulla devono quanti presentano il modello 730 o il modello Redditi PF. L’INPS in questo caso grazie all’accesso alle banche dati e all’incrocio dei dati, può verificare in piena autonomia la situazione reddituale del pensionato.

Se però il diretto interessato ha redditi che non prevedono il loro inserimento delle dichiarazioni reddituali classiche, ecco che bisogna presentare lo stesso il modello RED.

Che rischi per la pensione per chi non adempie al modello RED?

Il fatto che oggi arrivino solleciti per la campagna RED dello scorso anno, è un fattore positivo. Significa che le procedure che l’INPS adotta per sospendere una prestazione a chi non ha provveduto all’inoltro del modello, non sono sollecite. Ma è anche vero che nel sollecito RED 2020, da espletare entro il 28 febbraio alla pari della n uova campagna INPS, c’è la minaccia di sospensione. In altri termini non provvedendo a dare risposta al sollecito, l’INPS può arrivare a sospendere la prestazione. Una sospensione totale della pensione, o nella migliore delle ipotesi un taglio della prestazione.

Perché potrebbe succedere che l’INPS riduca la prestazione tagliandola di quelle somme aggiuntive che vengono erogate proprio in collegamento al RED. E potrebbe accadere pure che l’INPS di fronte alla mancata risposta al sollecito, arrivi a chiedere indietro le somme aggiuntive che un pensionato ha percepito durante tutti i mesi precedenti, cioè quelli che dovevano essere coperti dal modello RED.

Come presentare il modello RED all’INPS

Chi ha ricevuto la lettera dall’INPS può andare al Patronato o al CAF, munito proprio della lettera. E saranno queste strutture a provvedere a esaudire la richiesta dell’INPS, per conto del pensionato e dietro delega. L’adempimento è fattibile anche con le credenziali SPID, CIE o CNS che consentono al diretto interessato di accedere alla propria area riservata del sito dell’INPS. Infatti è disponibile sul portale la funzione di compilazione e trasmissione del modello RED. Sempre tramite le credenziali di accesso ai servizi pubblici delle Pubbliche Amministrazioni, chi non ha ricevuto la lettera cartacea può scaricarla dall’area delle comunicazioni INPS al contribuente.

E la nostra lettrice potrebbe verificare proprio la presenza di queste comunicazioni nella sua area riservata. O delegando allo stesso modo Patronati o CAF all’accesso.