Il rinnovo dei contratti statali ha effetto anche sulle pensioni dei dipendenti pubblici: stando alle disposizioni dei nuovi Ccnl (contratti collettivi nazionali), difatti, i benefici economici scaturenti dai rinnovi dovranno essere considerati interamente a favore del personale cessato dal servizio, con diritto a pensione nel periodo di vigenza dei contratti rinnovati.

Questo in altre parole significa che aumenta la base pensionabile sulla quale si calcola il trattamento. Non solo la pensione dei dipendenti pubblici: ritocchi verso l’alto in dipendenza del rinnovo dei contratti statali anche per buonuscita e TFS (trattamento calcolato sulla base dell’ultima retribuzione).

Da ultimo precisiamo che:

  • l’aumento della pensione dei dipendenti pubblici riguarderà tutti i lavoratori interessati al rinnovo contrattuale nonché i comparti per i quali si stanno ancora concludendo le procedure di rinnovo (enti locali e sanità);
  • la decorrenza del trattamento non deve essere antecedente al primo gennaio 2016;
  • il calcolo dell’aumento della pensione dipende dalla data di pensionamento. Più nel dettaglio: il calcolo della pensione finale terrà conto degli aumenti di stipendio del triennio 2016-2018 anche qualora i benefici economici in concreto decorreranno da un momento successivo.

 

Rinnovo contratti pubblici e aumento pensioni: come ottenere importi più alti

E’ bene altresì sapere che tutte le pratiche saranno lavorate d’ufficio. Non bisogna dunque presentare domanda. Attenzione però perché non ci si devono aspettare accrediti rapidi: i tempi di lavorazione previsti per le pratiche infatti sono piuttosto lunghi perché ci sono numerosissime posizioni da ricalcolare. Di fatto potrebbero volerci mesi. Al momento della lavorazione della pratica però saranno riconosciuti anche eventuali arretrati spettanti.