È tempo di profonde novità per quanto riguarda le pensioni degli italiani. Non bastavano le ultime sulle nuove uscite a 63 anni, perché il governo ha deciso di equiparare contributivi e retributivi per la pensione di vecchiaia. Ed è proprio su questo aspetto, con la pensione contributiva che diventa “facile” come quella dei retributivi, che concentriamo un nostro particolare sguardo. Il tutto per rispondere ad un nostro lettore che vorrebbe andare in pensione nel 2024 prima di compiere i 65 anni.

Buonasera, volevo capire se adesso che il governo ha tolto la pensione minima pari ad 1,5 volte l’assegno sociale per i contributivi, anche io posso sfruttare questa novità.

Ho compiuto 64 anni a maggio ed ho 20 anni di contributi versati tutti nel contributivo. Ho provato a chiedere l’anticipata contributiva, ma non raggiungo l’importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Non è che adesso, da gennaio, venendo meno l’importo minimo della pensione di vecchiaia contributiva, viene meno pure per la pensione anticipata contributiva? Perché se è così già a gennaio presento la domanda.”

Pensioni contributive 2024, cambia quella a 64 anni di età?

La pensione anticipata contributiva è una misura destinata solo a chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. Perché come recita il nome stesso della misura, parliamo dei cosiddetti contributivi puri. La misura non va assolutamente confusa con la pensione di vecchiaia contributiva, anche perché non esiste una misura che si chiama così. La pensione di vecchiaia è una sola, perché non esiste una versione per i retributivi ed una per i contributivi. L’unica differenza è che per i contributivi c’è un requisito in più da considerare. Non bastano 67 anni di età e 20 anni di contributi. Ci vuole pure una pensione di importo pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale.

Ecco quando l’importo della pensione è fondamentale per andarci

In parole povere, i lavoratori che hanno il primo contributo versato, di qualsiasi tipo, dopo il 31 dicembre 1995, possono andare in pensione in tre modi.

Nello specifico:

  • Una volta raggiunti 64 anni di età, 20 anni di contributi e una pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale;
  • Una volta raggiunto 67 anni di età, 20 anni di contributi e una pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale;
  • Al compimento dei 71 anni di età con 5 anni di contributi versati e senza limiti di importo del trattamento.

Le novità della legge di Bilancio, anche le pensioni contributive cambiano?

Tra le novità della legge di Bilancio, che ricordiamo non è ancora in vigore e pertanto, i suoi provvedimenti non sono ancora ufficiali, c’è una novità anche per le pensioni contributive. Infatti sembra che il governo abbia intenzione di eliminare l’importo minimo della prestazione a 67 anni per chi è un contributivo puro. Significa che a 67 anni di età basteranno solo 20 anni di contributi e nulla più anche per chi ha iniziato a versare dopo il 1995. Di fatto, una equiparazione dei lavoratori di fronte alla pensione di vecchiaia ordinaria. Ma solo per questa misura e non per le altre. In pratica, ciò che il nostro lettore dice, magari male interpretando ciò che il governo sta facendo, non è giusto. La pensione anticipata contributiva, almeno al momento, non viene intaccata da nessuna novità nel 2024.

Cambia solo la quiescenza di vecchiaia, per l’anticipata contributiva tutto come prima

In termini pratici quindi, per poter andare in pensione nel 2024 con 64 anni di età e 20 anni di contributi, i requisiti resteranno quelli di oggi e cioè:

  • 64 anni di età;
  • 20 anni di contributi versati;
  • pensione pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

Anzi, se c’è da dire una cosa è che la pensione anticipata contributiva nel 2024 diventerà più difficile da centrare. E proprio per via del requisito dell 2,8 volte l’assegno sociale. E non centra nulla il governo in questo.

Perché tutto dipende dall’assegno sociale e dall’incremento che avrà nel 2024. Infatti oggi questo assegno vale 503,27 euro al mese. Nel 2024 potrebbe salire di un buon 6% per via del tasso di inflazione. Una notizia sicuramente positiva per chi prende questa prestazione assistenziale dall’INPS. Infatti da 503,27 euro al mese facilmente si supereranno i 530 euro, sempre mensili. Ma per contro, chi aspira alla pensione anticipata contributiva, essendo collegata a filo doppio all’assegno sociale, deve fare in conti con una cifra superiore di pensione da raggiungere. Si passerà da poco più di 1.409 euro a poco meno di 1.500 euro. Un incremento non di poco conto se già oggi è difficile centrare una pensione di questo genere, come si evince da ciò che è accaduto al nostro lettore.