L‘inflazione per quanto riguarda le pensioni, genera inevitabilmente la perdita del potere di acquisto degli assegni. Per questo motivo il governo ogni anno adegua tutti i trattamenti al sopraggiunto tasso di inflazione. In base ai dati ISTAT sull’incremento del costo della vita, salgono le pensioni. Ma sempre in collegamento all’inflazione salgono anche alcuni requisiti utili a poter sfruttare le misure per chi ancora deve andare in quiescenza. E il 2024 sarà un anno particolare, con una inflazione galoppante che rischia di rendere diverse misure inutilizzabili per un motivo specifico.

Perché le soglie di pensione minima per raggiungere un determinato trattamento previdenziale, che per alcune misure è requisito fondamentale, rischiano di diventare per così dire, proibitive. Per molti lavoratori è, dunque, lecito domandarsi se, in alcuni casi, sia meglio la pensione minima o l’assegno sociale.

“Uomo, 64 anni di età a novembre 2024, 24 anni di contributi versati, con primo versamento da aprile 1998. Volevo capire che importo della pensione devo raggiungere l’anno prossimo per poter andare a riposo con la pensione anticipata contributiva. Perché credo che per gli altri requisiti ci sono giusto? Vi prego di rispondermi perché devo organizzare la mia uscita dal mondo del lavoro.”

Pensioni 2024, il salasso, i requisiti peggioreranno e la pensione a 64 anni diventa difficile

Esistono misure che possono garantire una pensione anticipata a condizione che la pensione sia pari o superiore a un determinato importo. Soprattutto le pensioni contributive funzionano così. E il nostro lettore che dice di aver cominciato a lavorare nel 1998, rientra in pieno nel sistema contributivo e quindi è un contributivo puro, assoggettato a questo meccanismo di calcolo della pensione e di regole di uscita. Così per esempio a 67 anni con 20 anni di contributi si può lasciare il lavoro solo se la pensione è pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale.

Quindi sono 754,90 euro i soldi da raggiungere per poter andare in pensione di vecchiaia come contributivi puri.

Ma il nostro lettore rientrerà presto anche in un altra misura destinata sempre ai contributivi puri. Infatti a 64 anni di età il nostro lettore potrebbe avere diritto alla pensione anticipata contributiva. Si tratta della misura di vantaggio per i contributivi puri che consente il pensionamento sempre con almeno 20 anni di contributi, ma a condizione di aver raggiunto anche i 64 anni di età e una pensione pari o più alta di 2,8 volte l’assegno sociale. Quindi, 1.409,15 euro al mese almeno. Ed è questo ciò che il nostro lavoratore ci chiede. In pratica, a quanto ammonterebbe il trattamento che deve centrare per poter lasciare davvero il lavoro.

Il 2024, l’inflazione e come saliranno le soglie per andare in quiescenza prima

Le soglie prima citate, sia per le pensioni di vecchiaia che per quelle anticipate, relativamente ai contributivi puri, subiranno delle inevitabili modifiche nel 2024. Così come cambiano gli importi dei trattamenti per via dell’inflazione, cambiano anche le soglie ed i requisiti per queste misure. L’inflazione andando ad aumentare l’assegno sociale, finirà con l’aumentare anche le soglie prima citate, sia per li trattamenti di vecchiaia con il loro 1.5 volte l’assegno sociale che per le pensioni anticipate contributive con il loro 2,8 volte l’assegno sociale. Perché il parametro di riferimento è l’annualità in corso, cioè quella dell’anno dove si sfruttano le misure.

Per poter andare in quiescenza nel 2024, così come non basteranno 754,90 euro al mese per le pensioni di vecchiaia ordinarie, non basteranno 1.409,15 euro al mese per le pensioni anticipate contributive. Oggi l’inflazione programmata e riportata anche nel NADEF (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanze), è pari al 5.4%. L’anno non è finito e quindi è un dato previsionale. Ma fosse confermata questa inflazione, ipoteticamente una pensione pari ad 1.5 volte l’assegno sociale arriverebbe a 795,66 euro circa.

Perché l’assegno sociale alla luce del sopraggiunto tasso di inflazione sarà pari a 530,44 euro. Significa che per le pensioni anticipate contributive serviranno circa 1.485 euro al mese per poter uscire, come il nostro lavoratore del quesito pensa di fare, a 64 anni di età nel 2024.

Ripetiamo che i nostri calcoli sono ipotetici, perché servirà aspettare il consuntivo sull’inflazione e tutte le varie circolari INPS. Ma ciò che è praticamente certo è che per raggiungere la pensione come contributivo, i limiti prima citati saranno aumentati nel 2024.