Uno degli argomenti che ai contribuenti desta sempre curiosità mista a speranza è la cristallizzazione del diritto. Parliamo, naturalmente, di pensioni e di ciò che un lavoratore può sfruttare delle regole del passato.

Ci sono delle misure oggi cessate o modificate, di cui chi ha maturato i requisiti in tempo utile può ancora sfruttare i vantaggi. Molti lettori ci chiedono se possono andare in pensione con una certa età anagrafica. Altri, invece, chiedono aiuto perché sono stati esclusi dalle misure per i quotisti.

Questo, visto che dal 2023 la contribuzione previdenziale necessaria per la quota 103 è diventata molto elevata.

Per fugare tutti i possibili dubbi e per rendere più semplice capire se un soggetto può andare o meno in pensione anche se le vecchie misure oggi non ci sono più, ecco una sintetica guida, con tanto di esempi che permettono di capire che non sempre ciò che sembra è la realtà.

Pensioni 2024 con la quota: esempi pratici da sfruttare per lasciare il lavoro a 62, 63 o 64 anni di età

Una cosa che accomuna quota 100, quota 102 e quota 103, cioè le tre misure per quotisti che si sono succedute l’una all’altra dal 2019 ad oggi, è il principio della cristallizzazione del diritto. Chi ha maturato il diritto alla pensione con una di queste misure, entro la data in cui la misura è stata chiusa o modificata, può goderne ancora oggi.

L’età per la pensione con le quote è cambiata ed è passata dai 62 anni del triennio 2019-2021 ai 64 anni della quota 102, salvo poi tornare a 62 anni nel 2023 e nel 2024 con la quota 103. Per quanto riguarda i contributi, si è passati dai 38 anni di versamenti utili per il quadriennio 2019-2022 (tre anni di quota 100 e un anno di quota 102) ai 41 anni utili per il biennio 2023-2024.

Ma c’è dell’altro. La pensione con le quote viene calcolata con il sistema contributivo solo per chi raggiunge i requisiti nel 2024.

Naturalmente, quelli di quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi. Dal 2019 al 2023, invece, qualsiasi pensione a quota è calcolata con il metodo misto. Cioè retributivo fino al 1995 (o 2011 per chi aveva sopra 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) e contributivo dopo.

Misure cessate, modificate e combinazioni ancora oggi ammesse

Tutte queste variazioni sulle pensioni per i cosiddetti quotisti producono diverse casistiche di soggetti. Che, avendo superato i 62 anni di età nel 2024, possono sfruttare alcune misure ormai cessate o ricevere una prestazione meglio calcolata.

Ecco per esempio che un soggetto con 65 anni di età già compiuti oggi o da compiere entro il 31 dicembre 2024, che al 31 dicembre 2021 oltre ad aver completato i 62 anni di età aveva già 38 anni di contributi, può andare in pensione con la quota 100. A prescindere che abbia aggiunto nuova contribuzione o meno in questi tre anni di distanza dal 2021 al 2024. Quindi, con la combinazione 65+38 anche nel 2024 si può andare in pensione, sempre con quota 100. Alla pari delle combinazioni 65+39, 65+40 o 65+41.

Lo stesso ragionamento si può fare per la quota 102, anche se in questo caso nel 2024 servono 66 anni di età. Perché è necessario aver compiuto 64 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022. Quindi, con la combinazione 66+38 la quota 102 diventa fruibile (ma con questa combinazione buona anche la quota 100) ancora nel 2024.

Quota 103 e le regole di calcolo della pensione: ecco come salvarsi con la stessa misura

Non si tratta di combinazioni di età e contributi, ma di un vantaggio nel calcolo della pensione per chi trova conveniente la quota 103 del 2023 rispetto a quella del 2024. Perché chi ha completato i 62 anni di età nel 2023 e anche i 41 anni di contributi nello stesso anno, evita il calcolo contributivo della prestazione. Che, come anticipato, è destinato solo a chi matura i due requisiti nel 2024 e non per chi li ha completati nel 2023.

Diverse strade da poter usare, quindi, per riuscire ad andare in pensione con le quote nel miglior modo possibile.