Il governo ha confermato, con le parole e con i fatti, di non avere fretta in merito alla riforma pensioni strutturale. Le pensioni 2024 si sono concentrate sul restringimento dei canali per l’uscita anticipata. Priorità alla pensione di vecchiaia (inclusi gli assegni minimi) ma poche possibilità, e a caro prezzo, per chi decide di anticipare l’uscita. E questo indipendentemente dalla misura che si sfrutta per farlo.

Pensioni 2024, accesso anticipata per pochi con canali a requisiti stretti

Mentre la Lega continua ad insistere su Quota 41 per tutti, il governo Meloni resta fermo sulla convinzione che tra appeal della riforma pensioni e sostenibilità debba vincere la seconda.

Queste le parole del premier Meloni: obiettivo «il sistema migliore possibile ma uguale per tutti».

La strategia previdenziale è chiara: disincentivare la pensione anticipata favorendo chi resta a lavoro fino al perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Questo scenario potrebbe comportare anche penalizzazioni per le pensioni future dei giovani. Tutto sacrificato nel nome della sostenibilità.

Del resto rendere meno attrattiva la pensione anticipata ne riduce i costi. Con questi nuovi requisiti più stringenti, se saranno rispettate le previsioni dei tecnici del governo, le pensioni 2024 porteranno quasi ad un pareggio tra le nuove uscite anticipate con Quota 103 in forma “contributiva” e quelle con Ape sociale e Opzione donna.

Quota 103: una pensione per pochi

Con l’innalzamento del requisito anagrafico per quota 103, che passa a 63 e a 5 mesi, si prevedono solo 2.300 accessi in più delle altre misure. Richieste ridotte anche per Ape Social e Opzione Donna nella versione 2024: stando alle stime rispettivamente 12.500 e 2.200. Flussi ben distanti dagli accessi registrati negli anni passati, quando le misure per la pensione anticipata erano notevolmente più appetibili. L’Anticipo pensionistico sociale, introdotto in via sperimentale nel 2017 ma poi oggetto di proroghe di anno in anno, in cinque anni ha fatto andare in pensione prima 110 mila lavoratori rientranti in specifiche situazioni.

Opzione Donna nel 2024 compie 20 anni ma già l’anno scorso ha subito un pesante giro di vite nei requisiti di accesso e di calcolo. Tra il 2010 e il 1° gennaio 2023 le “adesioni” a questa misura sono state 174.535 (che rappresenta il 16,3% delle pensioni anticipate totali liquidate alle lavoratrici).

Riassumendo

  • Il governo Meloni non ha introdotto una riforma strutturale delle pensioni
  • La strategia per le pensioni 2024 è quella di disincentivare le uscite anticipate
  • Il canale principale dovrà diventare la pensione di vecchiaia per rendere il sistema sostenibile