Ci sono situazioni che riguardano le pensioni degli italiani che a volte lasciano veramente stupiti. Un caso emblematico è quello del pensionato che dopo essere andato alle Poste o in banca, a ritirare la pensione, torna indietro scoprendo che la sua pensione è sospesa. Parliamo di sospensione secondo l’articolo 35 comma 10 bis del Decreto legge 207 del 2008.
Infatti capita sovente che ai pensionati l’INPS impone la sospensione di una parte della prestazione o dell’intera pensione per via di un mancato adempimento del pensionato.

Ma a tutto c’è una soluzione, e anche alla sospensione della pensione si può ovviare. Ma bisogna sapere bene come fare. Ecco quindi che oggi approfondiamo la procedura da seguire per recuperare ciò che l’INPS ha tolto.

“Buongiorno mi chiamo Antonia e sono una titolare di assegno sociale. Oggi sono andata alle poste per ritirare la mia pensione come faccio ogni mese ma ho trovato soltanto 17 euro. Chiamando l’INPS mi hanno risposto che la mia pensione di fatto è sospesa perché mancano le dichiarazioni dei redditi del 2018, 2019 e 2020. Premetto che non avendo altri redditi oltre all’assegno sociale, io non sono tenuta a presentare le dichiarazioni dei redditi. I 17 euro che ho trovato, sono quelli dell’aumento che avrei dovuto percepire a gennaio e che invece non mi è stato concesso come a tutti gli altri pensionati. Di fatto mi hanno sospeso tutta la pensione di dicembre compresa la tredicesima. Mi trovo davvero spiazzata adesso. Aspettavo la pensione di dicembre con la tredicesima per togliermi qualche debito. Invece… Come posso fare?”

Pensione sospesa? Ecco quando accade

Sicuramente la nostra lettrice non è un caso isolato nel rapporto tra pensionato e INPS. Ci sono delle prestazioni pensionistiche che, per forza di cose, per essere percepite necessitano di adempimenti periodici da parte dei pensionati.

Un adempimento molto importante è quello del modello RED.

Infatti, chi è titolare di prestazioni legate all’invalidità, oppure collegate al reddito o, semplicemente, chi è titolare di assegno sociale, ogni anno deve presentare il modello RED. Perché nella stragrande maggioranza dei casi sono soggetti che non devono presentare le dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

Pertanto, per consentire all’INPS di continuare a erogare la prestazione, o la parte di prestazione legata alle problematiche che il pensionato ha, bisogna passare dalla comunicazione RED. Chi non lo fa rischia di perdere la parte di pensione legata al reddito, oppure di vedersi prima sospesa e poi revocata del tutto l’intera pensione. La nostra lettrice al momento si trova nella fase di sospensione. Ma per evitare la revoca della prestazione, deve provvedere immediatamente a produrre all’INPS le giuste istanze. Anche per recuperare la mensilità di pensione che adesso ha perduto.

Ci sono prestazioni che devono essere confermate anno dopo anno

Purtroppo la situazione della nostra lettrice è una di quelle più comuni ultimamente. Anche perché non tutti sanno che hanno l’obbligo di presentare il modello RED, soprattutto perché non sempre arrivano a casa le comunicazioni che impongono questo adempimento. E spesso la sospensione della pensione arriva come un fulmine a ciel sereno, anche in riferimento a omissioni RED di diversi anni prima.

La nostra lettrice, e chi si trova come lei, può intervenire. Al momento all’INPS è già aperta la campagna RED dell’anno prossimo. Quindi, il primo passaggio da fare è provvedere a mettere a posto la situazione con l’adempimento nuovo a cui i pensionati sono chiamati. Lei che prende l’assegno sociale, non può non adempiere al modello RED, perché altrimenti, anche sbloccando la pensione, rischia di ritrovarsi nella stessa identica situazione in futuro.

Ma non basta adempiere al nuovo obbligo per riattivare la prestazione bloccata naturalmente.

Bisogna passare a una vera e propria istanza all’INPS, che si chiama domanda di ricostituzione.

Pensione sospesa? Ecco come risolvere

Per sbloccare la pensione sospesa, per recuperare la pensione non percepita e per evitare il peggioramento della situazione e passare dalla sospensione alla revoca, è necessario provvedere alla domanda di ricostituzione. Si tratta della domanda che serve ai pensionati per farsi ricalcolare la prestazione dall’INPS.

Si usa per motivi contributivi, se nella liquidazione della pensione mancano alcuni periodi contributivi, oppure per motivi reddituali, se le condizioni del beneficiario della prestazione sono cambiate.

Ma si usa anche per questioni inerenti la sospensione in base all’articolo 35 comma 10 bis del DL 207 del 2008. Sarebbe il decreto che prevede l’obbligo di modello RED da cui scaturisce la sospensione per la nostra lettrice.

La domanda di ricostituzione del trattamento

Presentando la domanda di ricostituzione, si possono andare a indicare i redditi anche degli anni pregressi, cioè quelli degli anni a cui la carenza di modello RED si riferisce. La domanda di ricostituzione da usare è quella per motivi reddituali. Il pensionato può scegliere quali anni di reddito andare a inserire.

Noi consigliamo di iniziare dall’anno prima di quello da cui parte la sospensione INPS. La domanda in questo caso si chiama proprio “Ricostituzione reddituale per sospensione Art.35 Comma 10 bis D.L. 207/2008”. La nostra lettrice naturalmente dovrà indicare di non possedere alcun reddito ulteriore rispetto alle prestazioni erogate dall’INPS.

Chi invece deve inserire dei redditi, deve compilare il modulo anno per anno indicando quali sono i redditi che ha o che aveva. Presentando la domanda probabilmente la prestazione verrà ripristinata. Ci vorrà del tempo, soprattutto per il recupero della mensilità sospesa. Ma intervenendo subito è probabile che la prestazione del mese successivo sia regolarmente liquidata. L’unica via quindi è questa, per evitare guai ben peggiori come la già citata revoca.