Parlare oggi di pensione anticipata a partire dai 64 anni di età è una cosa che può riguardare molti lavoratori, soprattutto perché sono due le misure che lo consentono nel 2022. C’è la pensione anticipata contributiva e c’è la quota 102. In entrambi i casi l’uscita dal lavoro è ammessa a partire proprio dai 64 anni di età. Sono due misure completamente differenti sia come requisiti che come struttura. E sono differenti anche dal punto di vista della loro scadenza, perché la prima è strutturale e quindi non scade, la seconda invece nel 2023 non ci dovrebbe essere più.

Proprio questa differenza di struttura e di requisito produce non pochi quesiti che riguardano proprio le uscite a partire dai 64 anni di età. 

“Salve, sono un professore di scuola media e compio 64 anni di età a febbraio 2023. Ho già maturato 38 anni di contributi versati, comprensivi dell’anno del servizio militare e di 5 anni di contributi nel settore privato. Dal momento che le pensioni per noi insegnanti scattano il primo settembre di ogni anno, e quindi io con quota 102 potrei andare in pensione a settembre 2023, posso utilizzare questa misura dal momento che compirò 64 anni di età durante l’anno scolastico 2022-2023?” 

La quota 102 e la pensione anticipata contributiva, differenze sostanziali ma stessa età di uscit

Il caso del nostro lettore è emblematico e permette di mettere in luce tutti i dubbi e le incertezze che riguardano una misura pensionistica assai particolare come la quota 102. L’incastro tra le particolarità di questa misura e le altrettanto particolari dottrine sul pensionamento nel comparto scuola, producono il quesito del nostro lettore. Come detto in premessa, a 64 anni di età si può lasciare il lavoro oggi con due misure ben distinte. La prima, che è quella su cui ci chiede informazioni il nostro lettore, è la quota 102. Questa misura consente di lasciare il lavoro a chi ha già compiuto i 64 anni di età ed ha già completato i 38 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 2022.

Infatti dal primo gennaio 2023 questa misura non sarà più attiva, salvo novità dal governo ed eventuali nuove proroghe. L’altra misura invece è la pensione anticipata contributiva, che si completa sempre a partire dai 64 anni di età ma con solo 20 anni di contributi versati. Serve però avere una pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. La misura in questo caso è destinata soltanto a chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. 

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Il quadro prima esposto per entrambe queste misure di pensionamento anticipato a 64 anni di età, giungono alla medesima conclusione negativa per il nostro professore. Per lui entrambe le misure non serviranno a consentirgli di accedere alla pensione anticipata a 64 anni di età nel 2023. Per la pensione anticipata contributiva, avendo già 38 anni di contributi versati, è evidente che non rispetta il requisito del primo contributo versato successivo al 31 dicembre 1995. È evidente che avrà iniziato la carriera prima. Per la quota 102 invece non potrà averne diritto dal momento che compie l’età pensionabile minima ed utile per la misura dopo il 31 dicembre 2022. Infatti per il comparto scuola non è sopraggiunta nessuna deroga in riferimento alla quota 102 ed alla maturazione di età e contributi. Nulla cambia rispetto a qualsiasi altro lavoratore di qualsiasi altro settore. In pratica nonostante la pensione per il personale scolastico scatti dal primo settembre dell’anno successivo, per la quota 102 non conta l’anno scolastico ma l’anno solare. Non conta quindi che 64 anni di età il nostro lettore li compia durante l’anno scolastico in corso.

Avrebbe dovuto fare il compleanno non a febbraio 2023 ma entro il 31 dicembre 2022.