Pensione lavoratori precoci e lavoro gravoso, il quesito di un nostro lettore:

Buongiorno, l’informazione che vorrei mi venisse chiarito è la seguente: ho iniziato a lavorare all’età di 15 anni, ora ho compiuto da poco 46 anni con 31 anni di contributi versati (al primo settembre 2017), svolgo il lavoro di autotrasportatore di mezzi pesanti dal 2003. Potrò andare in pensione con la quota 41 indipendentemente dall’età? Ovviamente con la legge attuale e continuando l’attuale lavoro?
In attesa di un Vostro cortese riscontro porgo cordiali saluti. Grazie Moreno

La pensione lavoratori precoci è concessa ai lavoratori che sono entrati nel mondo del lavoro prima dei 19 anni di età.

Attualmente, dopo anni di discussione e lotte sindacali, si è giunti alla conclusione di introdurre un tetto massimo contributivo di 41 anni per uomini e donne, è la cosiddetta quota 41, (art. 1 co. 199 della Legge di Bilancio 2017). Questa misura ha agevolato le categorie di lavoratori che lavorano in condizioni lavorative disagiate.

Pensione: Quota 41

La misura prevede che i lavoratori  precoci per accedere alla pensione quota 41, devono aver maturato 41 anni di contributi di cui almeno un anno prima del compimento del 19° anno di età.  La misura è selettiva, perché prevede che per poter entrare nella agevolazione i lavoratori devono riconoscersi in almeno uno dei  seguenti profili di tutela:

  • Dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente, e che da tre mesi non percepiscono la NASPI;
  • Lavoratori dipendenti e anche lavoratori autonomi, che da circa 6 mesi assistono il familiare con handicap grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3 (Caregiver)
  • Lavoratori con una disabilità accertata superiore o uguale al 74%;
  • Dipendenti che svolgono un lavoro usurante
  • Dipendenti che svolgono un lavoro gravoso

Novità per i lavoratori che svolgono mansioni faticose e usuranti

E’ stato pubblicato il 3 ottobre in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero del Lavoro del 20 settembre 2017, che modifica le modalità di richiesta della pensione anticipata tramite quota 97,6.

Il decreto completa quello già previsto nella Legge di Bilancio e rende più facile l’accesso alla pensione per i lavoratori usurati.

Pensione: la quota 97,6 per i lavori usuranti

La misura quota 97,6 rende il pensionamento più facile per i lavori particolarmente pesanti e faticosi, regolamentati dal  D.Lgs. 21 aprile 2011, n. 67.

Chi svolge lavori usuranti può accedere alla quota 97,6 con un’età minima di 61 anni e 7 mesi.

Nel dettaglio:

  • i lavoratori dipendenti possono andare in pensione a 61 anni e 7 mesi se hanno almeno 36 anni di contributi;
  • a 62 anni e 7 mesi se ne hanno almeno 35.

Per i lavoratori autonomi, vale la quota 98,6:

  • pensione a 62 anni e 7 mesi se hanno almeno 36 anni di contributi;
  •  a 63 anni e 7 mesi se ne hanno almeno 35.

Possono fare richiesta della pensione anticipata tutti quei i lavorati che sono stati impiegati in mansioni usuranti per almeno 7 degli ultimi 10 anni, in alternativa, per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.

Requisiti APE Social e quota 41: verso un ampliamento della platea dei beneficiari?

Conclusioni

Nel caso in questione, manca il requisito contributivo: 41 anni di contribuzione, quindi non potrà accedere alla pensione anticipata adesso.

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