Soprattutto in seguito agli effetti della Brexit, diventa importante provvedere all’integrazione degli assegni mediante pensione integrativa.

Le alternative sono diverse: ecco le più redditizie.

Gli effetti della Brexit sulle pensioni italiane

Fondi pensione e Pip: i vantaggi

I fondi pensione e i cd Pip sono gli unici investimenti che permettono di dedurre dalle tasse fino a 5.165 euro all’anno di versamenti. Peraltro il lavoratore che aderisce al fondo pensione di categoria (ad esempio il fondo Cometa per i lavoratori del settore metalmeccanico) o al Pip convenzionato con l’azienda, può beneficiare di un contributo ulteriore da parte del datore di lavoro (oscillante tra l’1% e il 2% del reddito annuo).

Pensione integrativa: come funzionano le unit linked

Le unit linked sono i prodotti assicurativi che permettono di investire il premio versato in fondi d’investimento e strumenti finanziari. In questo caso, salvo specifici contratti, non sono previste agevolazioni fiscali.

Polizze pensione: attenzione ai tassi

Un altro metodo classico e piuttosto diffuso per provvedere alla pensione integrativa sono le polizze vita. Attenzione però se si sottoscrive ora dovrebbe optare per contratti assicurativi che prevedono in abbinamento a tali assicurazioni, linee d’investimento non garantite ma più redditizie dal punto di vista finanziario (come le unit linked di cui sopra).

Investire nei mercati emergenti per la pensione integrativa

Ultima opzione per provvedere ad un piano di pensione complementare è quello di puntare su mercati azionari emergenti. In questo scenario è fortemente consigliata l’intermediazione di un consulente finanziario di fiducia