La pensione di reversibilità spetta ai superstiti di un pensionato deceduto, andando generalmente al coniuge superstite. Tuttavia, esistono casi particolari, come la reversibilità condivisa tra l’ultimo coniuge e quello precedente, o la reversibilità destinata ai figli, sia in presenza che in assenza del coniuge superstite.

Oggi, tuttavia, focalizziamo l’attenzione su quando e come i nipoti di un nonno defunto possono beneficiare della reversibilità. Infatti, oltre a coniugi e figli, anche genitori, fratelli, sorelle e nipoti possono essere destinatari di tale pensione.

Le regole, però, sono restrittive, rendendo tutto tranne che semplice ottenere questo tipo di beneficio.

“Gentili esperti, ho mio suocero che non sta bene ed i medici ci hanno dato brutte aspettative. Mio suocero prende una pensione di circa 1.500 euro al mese. Vive in casa con uno dei nipoti, di 15 anni, rimasto troppo presto orfano di entrambi i genitori. Io da zio mi preoccupo del futuro del ragazzo, visto che sta frequentando il secondo ragioneria e dopo la tragedia prematura dei suoi genitori, adesso rischia di rimanere di nuovo da solo. Naturalmente io e mia moglie non lo abbandoniamo, ma volevamo capire se c’era la possibilità di prendere la reversibilità. Credo che anche il nipote sia tra i potenziali beneficiari della pensione.”

Pensione di reversibilità ai nipoti, ecco le regole e quando questa cosa può succedere

La pensione di reversibilità è un trattamento previdenziale destinato ai superstiti di un pensionato deceduto, purché rientrino in determinate categorie. Generalmente, questa pensione è attribuita al coniuge superstite. Tuttavia, può essere estesa ai figli, sia minori che maggiorenni invalidi, o maggiorenni impegnati in percorsi di studio (fino ai 21 anni per le scuole superiori e fino ai 26 anni per l’università), a condizione che fossero fiscalmente a carico del defunto.

Le norme relative al carico fiscale stabiliscono che i soggetti al di sotto dei 24 anni non devono avere redditi superiori a 4.000 euro, mentre quelli di età superiore ai 24 anni non devono superare i 2.840,51 euro di redditi.

La quota di reversibilità destinata al coniuge è pari al 60% della pensione del defunto, salvo limiti di reddito specifici.

Nel caso in cui vi siano figli aventi diritto, la percentuale aumenta all’80% (coniuge più un figlio) o al 100% (coniuge e più figli). In mancanza del coniuge, al figlio singolo è attribuito il 70% della reversibilità, a due figli l’80%, e a tre o più figli il 100%.

Come si ripartisce la reversibilità ai superstiti

Secondo una sorta di gerarchia, la pensione di reversibilità può essere assegnata anche ad altri parenti, oltre ai coniugi e ai figli. In loro assenza, o qualora siano presenti ma non aventi diritto alla reversibilità, la pensione può essere erogata ai genitori del defunto. Questi devono avere più di 65 anni, non essere titolari di una pensione propria (diretta o indiretta) ed essere stati a carico del defunto durante la sua vita. Se anche i genitori non sono eleggibili, la reversibilità può essere devoluta a fratelli o sorelle, i quali devono soddisfare determinati requisiti.

È fondamentale il principio del carico fiscale: fratelli e sorelle devono essere stati a carico del defunto. Per ottenere il diritto alla pensione di reversibilità, inoltre, devono essere non sposati e inabili al lavoro. In assenza di fratelli e sorelle idonei, o di altri parenti non inclusi nella categoria di beneficiari della reversibilità, i nipoti entrano in considerazione. Anch’essi devono essere stati a carico del nonno e soddisfare le condizioni di invalidità, minorità o essere studenti maggiorenni, seguendo le stesse norme applicate ai figli.

Nipoti equiparati ai figli se sono a carico del nonno

In effetti, i nipoti possono essere inclusi tra i beneficiari della pensione di reversibilità anche in presenza di un coniuge superstite, assumendo il ruolo di soggetti aggiuntivi oltre ai figli.

Questa situazione riguarda, ad esempio, i nipoti orfani dei propri genitori che vivono con i nonni. Se c’è un coniuge superstite e un nipote, la quota di reversibilità ammonta all’80%, incrementando al 100% se i beneficiari nipoti sono più d’uno.

È importante sottolineare che non è necessario che i nipoti siano orfani per accedere alla reversibilità. Varie sentenze hanno stabilito che anche i nipoti con genitori viventi, ma incapaci di provvedere al loro sostentamento, possono beneficiare della pensione di reversibilità se erano a carico dei nonni.

In sostanza, i nipoti sono considerati alla stregua dei figli per quanto riguarda sia il diritto sia l’importo della prestazione. Pertanto, la pensione di reversibilità ai nipoti è pienamente realizzabile, offrendo tranquillità al nostro lettore di fronte all’eventualità che suo suocero non superi le sue condizioni mediche.