La pensione di reversibilità è quel trattamento che l’INPS versa ai familiari di un pensionato deceduto. Una parte della pensione del defunto, cioè una quota della prestazione che il defunto prendeva quando era in vita, va al coniuge superstite o agli altri familiari aventi diritto secondo le normative vigenti. Il trattamento viene ripartito tra i familiari beneficiari in base al grado di parentela e alla situazione reddituale. Ma cosa cambia per la pensione di reversibilità nel 2024?

“Buonasera, mi chiamo Loredana e sono una vedova che prende la reversibilità dal mese di dicembre 2021.

Volevo capire se la pensione che prendo, di circa 500 euro al mese, potrà salire di importo come da più parti leggo. Mi riferisco al fatto che leggo di una reversibilità pesantemente indicizzata al tasso di inflazione con aumenti di oltre il 10%. Mi dite se avete dati certi voi?”

Reversibilità, di cosa si tratta?

La pensione di reversibilità nasce per garantire al coniuge o ai superstiti di un pensionato defunto il giusto aiuto reddituale per andare avanti. Infatti il trattamento ha lo scopo di garantire un sostegno economico a chi dopo la scomparsa di un parente, deve fare a meno sia del proprio caro che del reddito che il proprio caro produceva. Per il 2024, se qualcuno pensa che una eventuale quanto improbabile riforma delle pensioni porti a cambiamenti della pensione di reversibilità, è fuori strada. Perché la pensione di reversibilità resterà in vigore come lo è ormai da decenni. Ma non mancheranno alcune novità, dettate dalla rivalutazione degli importi e delle soglie dei requisiti anche reddituali utili al trattamento.

La rivalutazione delle pensioni vale anche per la pensione di reversibilità

La rivalutazione delle pensioni, chiamata anche indicizzazione, è il meccanismo che consente di adeguare l’importo delle prestazioni previdenziali all’andamento del costo della vita. Come è normale che sia, salendo il costo della vita salgono anche gli importi delle pensioni, in modo tale che almeno in parte venga ammortizzata la perdita di potere di acquisto della pensione stessa.

Tutto dipende dagli indici ISTAT. La rivalutazione, fatta eccezione per la pensione con l’APE sociale, riguarda tutte le altre prestazioni pagate dall’INPS, compresa la pensione di reversibilità. Per rispondere alla nostra lettrice, oggi non è ancora sicuro quale sarò il nuovo importo della pensione che percepisce come reversibilità del marito. Ciò che è certo è che la rivalutazione delle pensioni sarà basata sul tasso di inflazione previsionale per il 2024 e sul tasso definitivo 2023.

I calcoli provvisori sulla rivalutazione delle pensioni e in aggiunta anche quelli definitivi 2023

Ripetiamo, al momento non si può ancora definire bene il tutto, perché il tasso di inflazione del 2023 non è ancora definitivo. Ma secondo i dati ISTAT provvisori, siamo adesso al 7,3%. Se rimanesse inalterato, si dovrebbe aggiungere il tasso previsionale 2024. Che secondo gli esperti sarà del 6%. Significa che nel 2024 potrebbero esserci incrementi di 14 punti percentuali sulle pensioni. E non è certo poco. Pare che l’aumento delle pensioni scatterà a gennaio 2024. Ma probabilmente ci saranno i ricalcoli per l’inflazione dal mese di luglio 2023. In pratica è probabile che si arrivi ad arretrati di pensione per molti. I dati prima citati riguardano le pensioni in genere e anche le nostre pensioni di reversibilità.