Pensione Ape sociale e Quota 41 per i lavoratori precoci, viene confermata la retroattività al 1° maggio: ecco tutte le novità
Pensione, sono pronti i decreti per Ape sociale e Quota 41 per i lavoratori precoci, saranno inviati oggi al vaglio della Corte dei Conti per la registrazione. Assicurata la retroattività al 1° maggio, causa la partenza rallentata dovuta dalle complessità legate all’APE social. Il Governo ha assicurato come l’erogazione del beneficio sarà retroattivo al 1° maggio a prescindere dalla data delle domande presentate.

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Il lavoratore non perde i ratei maturati

Il ministro Poletti ha spiegato: “L’allungamento dei tempi si giustifica dalla complessità delle procedure. Sullo schema attuativo dell’ape social infatti sono pervenute numerose osservazioni da parte del Consiglio di Stato e sulla loro base sono state apportate le modifiche necessarie prima dell’invio del testo, che avverrà prevedibilmente domani, alla Corte dei Conti ai fini della registrazione”. Inoltre continua confermando che “a prescindere dalla data di presentazione della domanda per l’ape social, l’erogazione della prestazione sia retrodatata al 1° maggio, sempre che il soggetto in questione abbia i requisiti necessari”.

 DPCM sull’anticipo volontario, presentato nei prossimi giorni

Il ministro Poletti conferma che è in arrivo anche il Dpcm sull’ape volontaria che sarà trasmesso nei prossimi giorni al Consiglio di Stato. L’Ape volontaria è un progetto sperimentale che durerà due anni, fino al 31 dicembre 2018. Il progetto  ha come requisito l’età pensionabile 63 anni e 20 anni di contributi. Chi si trova nella condizione di meno di 3 anni e 7 mesi dall’accesso alla pensione, può chiedere all’Inps di certificare il requisito e accedere alla Pensione volontaria tramite un finanziamento pensionistico. I tempi di attivazione, successivi alla pubblicazione del Dpcm saranno comunque contenuti.

Pensione: preoccupazione dalla Lega Nord

L’Onorevole Rizzetto della Lega Nord, esprime preoccupazione circa la mancata certificazione del diritto alla sottoscrizione dell’Ape.

Secondo l’onorevole, si rischia un nuovo fenomeno di esodati, se l’età pensionistica dovesse essere innalzata per effetto di un nuovo intervento legislativo, migliaia di lavoratori si troveranno senza pensione e lavoro.

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