Si può andare in pensione a 59 anni? E’ vero che, in seguito alla riforma Fornero, molti lavoratori saranno costretti a lavorare fino a 70 anni? I dati Inps sulle pensioni 2017 (liquidate lo scorso anno) ci aiutano a fare chiarezza sul tema, aldilà di luoghi comuni e polemiche sterili o non fondate o tentativi di allarmismo. Una riflessione che serve a chi è prossimo alla pensione ma anche, e forse soprattutto, ai giovani che pensano alla pensione futura in anticipo e temono di dover lavorare fino a 70 anni per assegni inferiori a mille euro.

E infine anche per chi, giovanissimo e disoccupato, spera in un turn over generazionale per trovare lavoro e, quindi, in un ridimensionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia mirante ad abbassare la soglia anagrafica di uscita.

A che età si va in pensione in Italia oggi?

L’analisi non insiste su quelli che sono i requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia, sui quali ci siamo peraltro soffermati in più occasioni. In questa sede invece ci interessa approfondire quello che accade nei fatti: qual è l’età media a cui si smette di lavorare? Diverse sono le vie per l’uscita anticipata e, secondo quanto ci raccontano i numeri, sono molti gli italiani (uomini e donne) che negli ultimi mesi o anni ne hanno approfittato (anche a costo di penalizzazioni sull’assegno mensile ma per “risparmiare” tempo).

Secondo quanto emerge dall’analisi del Fondo pensioni lavoratori dipendenti sulle pensioni liquidate nel 2016, su un totale di erogazioni pari a 252.131 prestazioni, 34.629 sono state a favore di persone di età compresa tra 55 e 59 anni. E anche i grafici sui primi tre mesi di pensioni 2017 confermano l’andamento: 22 mila pensioni anticipate, di cui  9 mila erogate a lavoratori di età compresa tra i 55 e 59 anni e 11 mila pensioni di vecchiaia ai 65 enni.

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