Il lavoro gravoso era e continuerà ad essere un fattore che determinerà la possibilità di un contribuente, di lasciare il lavoro in anticipo. Anche se l’Ape sociale non ci sarà più nel 2024, il governo ha deciso di continuare a considerare come agevolabili i lavoratori che svolgono un lavoro pesante e logorante. La pensione 2024 per i lavori gravosi continuerà ad essere possibile sia con la solita quota 41 per i precoci, che per la nuova misura che sostituisce l’anticipo pensionistico sociale.

“Ciao, sono un lavoratore edile e volevo capire se anche nel 2024 ci sarà una possibilità di andare in pensione per lavoro gravoso. Contavo di andarci nel 2024 visto che compio 63 anni a febbraio ed ho oltrepassato i 38 anni di contributi. L’Ape sociale è finita, ma sembra che ci sia una nuova misura. Tutto vero o mi sbaglio?”

“Buongiorno, sono Luca e faccio da 20 anni il bracciante agricolo praticamente per tutto l’anno. Nonostante la particolarità del mio lavoro, mi adatto a diverse raccolte e con la cooperativa per cui lavoro, vado da nord a sud a periodi alterni a raccogliere di tutto, dai pomodori in estate alle mele, dalle olive alle fragole e così via dicendo. Credo che per il mio lavoro dovrei poter andare in pensione nel 2024 perché con 62 anni di età appena compiuti, riuscirò ad arrivare ai 41 anni che servono per i precoci. Ho infatti 2 anni di contributi versati prima dei 19 anni di età. Secondo voi potrei andare in pensione come io credo?

Pensione 2024 per i lavori gravosi, quali vantaggi ci sono e come anticipare l’uscita

Il lavoro svolto è fondamentale oggi e lo sarà domani per poter anticipare la pensione. E i due quesiti dei due nostri lettori hanno entrambi una risposta positiva da parte nostra. Infatti nonostante con la legge di Bilancio il governo ha deciso di interrompere l’Ape sociale, una misura simile verrà introdotta.

Simile perché si tratta di uno strumento che consentirà il pensionamento sempre con 63 anni di età e con 36 anni di contributi versati come prevedeva l’Ape sociale. Forse solo ceramisti ed edili ci rimetteranno qualcosa, visto che per loro l’Ape sociale fissava il requisito contributivo a 32 anni mentre per la nuova misura si parla di 36 anni per tutti. Ma il nostro primo lettore, lavoratore edile di professione, ha già 38 anni di versamenti e quindi per lui non cambia nulla. Resta intatto anche il requisito della durata del lavoro gravoso che deve essere stato svolto negli ultimi 10 anni di carriera per almeno 7 anni, anche non consecutivi o per 6 degli ultimi 7 anni.

La quota 41 anche nel 2024, ma come funzionerà?

Resta in pista anche la quota 41 per i precoci. la misura è destinata a 15 categorie di lavoro gravoso, e quindi a meno di quelle previste per l’Ape sociale e probabilmente per la nuova misura che la sostituirà. Ma in questo caso non ci sono limiti anagrafici. Infatti chi, come il nostro secondo lettore, svolge un’attività gravosa (ed i braccianti agricoli vi rientrano), può accedere alla pensione senza limiti di età semplicemente raggiungendo i 41 anni di contributi versati. Di questi, 35 devono essere neutri da contributi figurativi di malattia e Naspi, ed uno deve essere stato versato prima dei 19 anni di età. Il nostro secondo lettore, per quanto ci dice, rientra perfettamente nel perimetro di applicazione della quota 41 per i precoci.

Lavoro gravoso, una cosa sono l’Ape sociale o la nuova misura a 63 anni, un’altra è la quota 41 per i precoci

Come dicevamo, le categorie di lavoro gravoso sono diverse tra quota 41 ed Ape sociale. E pertanto, se la nuova misura sostituirà in tutto l’Anticipo pensionistico sociale, le categorie di lavoro gravoso resteranno diverse tra quota 41 e la nuova pensione a 63 anni di età con 36 anni di contributi.

Nello specifico, per la quota 41 precoci il lavoro gravoso è considerato quello svolto da:

  • conciatori di pelli e pellicce;
  • addetti ai servizi di pulizia non qualificati;
  • facchini;
  • conducenti di mezzi pesanti e camionisti;
  • conducenti treni e personale viaggiante;
  • conduttori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri e ostetriche che operano su turni nelle sale operatorie e nelle sale parto;
  • maestre di asilo nido ed educatori della scuola dell’infanzia;
  • edili;
  • operatori ecologici e attività similari;
  • addetti alla cura, per professione, di persone non autosufficienti;
  • braccianti agricoli;
  • operai dell’industria siderurgica;
  • marittimi;
  • pescatori.

Queste 15 attività lavorative sono utili anche all’Ape sociale fino al 31 dicembre 2023 e probabilmente come detto, saranno utili pure alla nuova pensione a 63 anni. Ma l’elenco delle prestazioni lavorative utili alla nuova misura prevede anche:

  • professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • magazzinieri;
  • addetti ai servizi sanitari e sociali con qualifica;
  • estetisti;
  • addetti ai servizi personali ed assimilati sempre se qualificati;
  • artigiani;
  • agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione dei minerali e loro primo trattamento;
  • conduttori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • addetti alla lavorazione del vetro cavo, della ceramica e di materiali simili;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e delle carta;
  • addetti ai macchinari per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi;
  • addetti agli impianti per la produzione di energia termica e simile;
  • conduttori di mulini e impastatrici industriali;
  • addetti all’utilizzo di macchinari fissi per la lavorazione in serie;
  • addetti al montaggio nelle linee a catena;
  • conduttori di macchine sollevatrici;
  • portantini.