L’ultima notizia in tema di riforma delle pensioni, e in particolare di pensione anticipata donne, è l’accordo per la proroga dell’opzione donna. Significa che tutte le lavoratrici che raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre 2015 possono andare in pensione a 57 anni pagando una penalizzazione sull’assegno Inps. E tutte le altre? E’ a queste ultime, tagliate fuori dall’opzione donna, che si rivolge la preoccupazione dell’Onorevole Maria Luisa Gnecchi (Pd). La Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha avviato un’indagine sull’impatto di genere della normativa previdenziale e sulle disparità che ancora oggi sussistono tra uomini e donne per i trattamenti Inps.

 

Donne in pensione a 70 anni?

La legge Monti-Fornero prevede che con riferimento a coloro che sono stati iscritti ad una gestione previdenziale dopo il 1° gennaio 1996, se non si arriva con la pensione contributiva a maturare un trattamento pari a una volta e mezza l’assegno sociale, si vada in pensione a settant’anni, ovviamente  comporta che la stragrande maggioranza delle donne andrà in pensione a settant’anni”.  Chi quindi non arriva ad avere diritto all’assegno minimo, che oggi ammonta a circa 672 euro, deve lavorare fino a 70 anni. Viene da chiedersi dove sia finita l’attenzione alle donne che vogliono fare le nonne, come sottolineava Renzi elogiando l’opzione donna.

Pensioni uomini e donne: ancora troppe differenze

Ma non è solo una questione di età pensionabile. La Gnecchi infatti ha puntato il dito anche contro le differenze di genere che esistono per gli stipendi e gli assegni pensionistici. Le prestazioni delle donne risultano mediamente inferiori del 30% rispetto a quelle dei colleghi uomini. Ci sono ancora gravi lacune in tema di conciliazione. Il ddl 1881 proposto dalla Gnecchi include la possibilità per le lavoratrici di richiedere un accredito figurativo da 12 a 60 mesi ogni otto anni di versamenti, sconti sull’età pensionabile fino a due anni per ogni figlio naturale o adottivo e misure speciali per chi assiste figli o parenti disabili.