Ci sono delle misure nel sistema previdenziale italiano che hanno nella cristallizzazione del diritto un principio prestabilito dalla normativa vigente e non può essere revocato da niente e nessuno. Una delle misure che ha la cristallizzazione del diritto come principio cardine è Opzione donna. E nonostante i tanti cambiamenti che la misura ha avuto nel 2023, e che probabilmente continuerà ad avere nel 2024 (almeno stando a quello che si capisce dalla nuova legge di bilancio), questo principio può essere utilizzato ancora.

Pertanto, ci saranno lavoratrici che potranno accedere alla misura senza troppi vincoli e in base alle vecchie regole senza ricadere negli inasprimenti successivamente introdotti.

La nostra lettrice non lo sa, ma è una delle contribuenti che potranno sfruttare questo canale agevolato alla vecchia maniera.

“Buonasera, sono una lavoratrice dipendente che ha maturato nel 2023 già 38 anni di contributi. Ho 61 anni di età. Che posso fare per andare in pensione nel 2024? La quota 103 non mi spetta giusto? Ditemi se posso versare contributi autonomamente magari. E se sì, come fare?”

Opzione donna, ecco le lavoratrici per cui si applicano ancora le vecchie regole agevolate

Quesito interessante questo della nostra lettrice. Perché lei crede di non poter andare in pensione, ma noi gli diciamo che può andare a riposo anche adesso. Lei forse non sa che è una delle lavoratrici che ha maturato un diritto alla pensione ormai intoccabile. Nel 2021, stando ai dati che ci fornisce, aveva sia i 58 anni di età che i 35 anni di contributi. E questi sono i requisiti utili alla vecchia Opzione donna, quella valida fino al 31 dicembre 2022.

Solo dal primo gennaio 2023 infatti, il Governo ha deciso di rivedere la misura, limitandola a caregiver e invalide a 60 anni (58 con due o più figli, 59 anni con un figlio) E a disoccupate o lavoratrici alle prese con crisi aziendali a 58 anni. In parole povere, la misura ha subito una netta stretta nel 2023.

E sembra che la stessa continuerà anche nel 2024, addirittura inasprendo pure l’età pensionabile della misura.

La cristallizzazione del diritto è un principio del regime sperimentale e contributivo per le donne

Chi si trova ad aver maturato il diritto a Opzione donna 2022, a prescindere dal motivo che l’ha spinta a restare al lavoro all’epoca, può andare in pensione anche nel 2024. Nonostante la misura nel frattempo è di molto cambiata. Anzi, nulla cambierebbe anche se la misura nel frattempo fosse scomparsa. Quindi, le lavoratrici dipendenti che alla fine del 2022 avevano già 58 anni di età (59 anni le autonome) e 35 anni di contributi, possono accedere ancora alla vecchia versione del regime sperimentale contributivo donna.

Restano comunque tutte le regole della prestazione, a partire da quel calcolo contributivo obbligatorio e totale che penalizza gli assegni anche in misura superiore al 30%. La nostra lettrice quindi ha tutte le carte in regola per andare in pensione subito o nel 2024. La scelta sarà sua, rivendicando il diritto maturato a Opzione donna 2022. Perché come dicevamo, già al 31 dicembre 2021 aveva maturato quel diritto al trattamento che poteva consentirgli il pensionamento già nel 2022.