Molte volte a fornire quelli che sono i motivi per impugnare una multa sono gli stessi giudici con le sentenze precedenti. Vediamo, quindi,  quali sono le sentenze che hanno dato uno spunto per impugnare le multe elevate con il tutor.

Una sentenza viene dal Giudice di Pace di Modena: in essa è chiaro che la multa è elevata con una fotografia non adatta ad identificare l’auto del trasgressore. Lo scatto, infatti, deve essere preciso per evitare che la multa sia nulla poiché la normativa precede il controllo dei frame dai quali devono derivare il numero di targa del veicolo  e l’infrazione effettuata.

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Taratura tutor: funziona come l’autovelox

La Corte Costituzionale ha precisato nel 2015 che gli strumenti utilizzati per il controllo elettronico della velocità devono essere tarati almeno 1 volta l’anno. Anche se la sentenza è rivolta agli autovelox, i giudici non hanno chiarito se la taratura obbligatoria è soltanto per gli strumenti mobili o anche per quelli fissi. In mancanza di un chiarimento, ovviamente, si applica  che “tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura” facendovi rientrare anche i tutor. La multa, quindi, elevata dalla rilevazione di uno strumento la cui taratura nell’ultimo anno non è certificabile, può essere impugnata perchè nulla.

E’ bene, poi, ricordare che anche se il cartello che indica la presenza del tutor è apposto, non significa che il tutor sia sempre attivo poiché nel momento che è spento non sussiste l’obbligo di rimozione dei segnali stradali che avvertono gli automobilisti della sua presenza.

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