Del MUD 2024 non v’è ancor traccia. Ci riferiamo al modello che devono presentare alcune partite IVA per dichiarare quanti e quali rifiuti hanno prodotto e/o gestito durante l’anno precedente. L’acronimo MUD sta per “Modello Unico di Dichiarazione Ambientale”. Si presenta alla CCIAA (Camera commercio) competente, per ciascuna sede dell’impresa.

Sono, in genere obbligate a fare detto adempimento:

imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e hanno prodotto e/o avviato a smaltimento o recupero rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi;

  • imprese ed enti che hanno prodotto e/o avviato lo smaltimento o recupero di rifiuti pericolosi (nella comunicazione è compresa anche l’eventuale attività di trasporto in conto proprio);
  • soggetti che hanno effettuato a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
  • imprese ed enti che hanno effettuato operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
  • commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione.

I tempi di presentazione possono variare di anno in anno in quanto dipendono dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM che istituisce il modello aggiornato.

Le novità attese

Secondo qualche anticipazione, il MUD 2024 non dovrebbe avere particolari novità rispetto al modello dello scorso anno. Dunque, sarà ancora formato dalle 6 consente comunicazioni, ossia:

  • Comunicazione Rifiuti
  • Comunicazione Veicoli Fuori Uso
  • Comunicazione Imballaggi, composta dalla Sezione Consorzi e dalla Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio
  • Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
  • Comunicazione Rifiuti Urbani, assimilati e raccolti in convenzione
  • Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE).

Ognuna di esse dovrà essere compilata da chi obbligato. Pertanto, ad esempio il produttore di RAEE invierà il MUD 2024 (anno d’imposta 2023) compilando la relativa comunicazione.

Qualche novità sembra dover esserci nella parte riservata a Comuni e gestori del servizio pubblico. Un aggiornamento anche per la scheda RU (in debutto lo scorso anno) riservata ai rifiuti pescati. Per i dettagli serve attendere il nuovo modello.

MUD 2024, la scadenza

Come già detto, la scadenza dell’adempimento non è sempre uguale. Dipende da quando il modello aggiornato è pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ciò in quanto, la legge sul MUD (art. 6 comma 2-bis della Legge 25 gennaio 1994 n. 70) prevede che la scadenza è a 120 giorni a decorrere dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo DPCM.

Ne consegue che, se ad esempio, il DPCM venisse pubblicato il 1° gennaio, la scadenza sarebbe il 30 aprile dello stesso anno.

Ad oggi, 8 febbraio 2024, tuttavia, il DPCM relativo al MUD 2024 (anno d’imposta 2023) non è ancora stato pubblicato. Pertanto, la scadenza andrà oltre il 30 aprile. Le previsioni sono per l’approdo in Gazzetta entro il 1° marzo 2024. Ma il legislatore ci ha sempre abituati a enormi ritardi, come successe anche per il MUD 2023.

Non resta che aspettare!

Riassumendo

  • il MUD (modello di dichiarazione ambientale) si presenta alla CCIAA per dichiarare i rifiuti prodotti nell’anno prima
  • i tempi di presentazione dipendono ogni anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM che definisce il modello aggiornato
  • ad oggi, 8 febbraio 2024, il DPCM per il MUD 2024 non ancora è stato pubblicato
  • la scadenza di presentazione è 120 giorni dalla data di pubblicazione del DPCM.