Quando si è stati poveri per molto tempo si ha un certo rispetto per i soldi. Non si ha la minima voglia di ritrovarsi in bolletta“, affermava Charles Bukowski.

I soldi rivestono indubbiamente un ruolo importante nella vita di tutti noi. Proprio grazie al denaro, d’altronde, possiamo acquistare i vari beni e servizi in grado di soddisfare le nostre necessità quotidiane. La crisi economica in atto, caratterizzata da un preoccupante aumento dei prezzi, sta però mettendo a dura prova molte famiglie.

Riuscire ad arrivare alla fine del mese risulta per molti sempre più difficile.

Se tutto questo non bastasse sembra che le spese non finiscano mai. Basti pensare alle tante tasse che puntualmente gravano sulle nostre tasche. Spese che non possono essere di certo evitate, ma quantomeno dilazionate. Ne è un chiaro esempio il pagamento del saldo a debito risultante in sede di dichiarazione dei redditi che può essere rateizzato. Ecco come fare.

Dichiarazione dei redditi, pagamenti e rimborsi

Anche nel corso del 2023 i contribuenti devono presentare la dichiarazione dei redditi. Un adempimento obbligatorio da cui può risultare un saldo a debito oppure a credito. Entrando nei dettagli, sia in caso di modello 730 ordinario che precompilato, se emerge un credito il contribuente ottiene il rimborso direttamente in busta paga o sul cedolino della pensione. Nel caso in cui dovesse emergere un debito, invece, il datore di lavoro o l’ente pensionistico effettua la relativa trattenuta. I contribuenti che non hanno un sostituto d’imposta, come riportato sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

“ricevono l’eventuale rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente ha fornito all’Agenzia le coordinate del suo conto corrente bancario o postale (codice Iban), il rimborso viene accreditato su quel conto. Se, al contrario, emerge un debito, il contribuente che invia direttamente la dichiarazione può effettuare il pagamento tramite la stessa applicazione online. Può anche stampare il modello F24 che l’Agenzia ha già precompilato con i dati necessari e pagare con le modalità ordinarie. Il contribuente, invece, che si rivolge per l’assistenza fiscale a un Caf o professionista abilitato, può trasmettere in via telematica il modello F24 all’Agenzia delle Entrate tramite lo stesso intermediario, oppure versare con il modello F24 che gli sarà consegnato”

Modello 730 a debito, ecco come rateizzare il pagamento

Nel caso in cui dalla dichiarazione dei redditi con Modello 730 risulti un debito, i contribuenti possono optare per la rateizzazione dell’importo dovuto.

In tal caso viene applicata una maggiorazione a titolo di interessi pari allo 0,33% mensile. Per beneficiare di tale opportunità bisogna indicare il numero di rate, compreso tra due fino a massimo cinque, nella casella 7 della sezione V del modello 730. Tale operazione deve essere effettuata entro il mese di novembre successivo alla presentazione della dichiarazione.

Bisogna infatti prendere in considerazione le regole generali per i pagamenti di saldo e primo acconto. In base a quest’ultime i lavoratori dipendenti si vedono applicare la trattenuta a partire dalla busta paga del mese di luglio. Per i pensionati, invece, la trattenuta viene applicata a partire dal mese di agosto o settembre. A novembre viene applicata la trattenuta dell’importo dovuto come seconda o unica rata di acconto. In quest’ultimo caso non è possibile beneficiare della rateizzazione.

Se il Modello 730 si presenta senza un sostituto d’imposta, il contribuente deve utilizzare il Modello F24 per rateizzare il debito IRPEF. Il pagamento può essere online oppure utilizzando le modalità ordinarie fornite dalla stessa Agenzia delle Entrate. Per quanto concerne le tempistiche, la prima rata deve essere pagata entro il 30 giugno, mentre l’ultima rata deve essere versata entro il 30 novembre. Nel periodo compreso tra queste due date sono previste le scadenze mensili per il pagamento delle rate.