L’efficacia del nuovo redditometro è sospesa. Lo ha deciso e comunicato la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a seguito delle polemiche sorte dopo la pubblicazione del decreto del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) datato 7 maggio 2024 e approdato nella Gazzetta Ufficiale il 20 maggio 2024.

Meloni ha comunicato la sua decisione tramite un video sui social media, in cui ha spiegato le ragioni. L’annuncio è avvenuto a seguito dell’incontro tra la premier e il viceministro Leo. Al centro del confronto proprio i dettagli del decreto preparato dagli uffici del MEF sulla reintroduzione di questo strumento.

Abbiamo concluso che è meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti. Il nostro obiettivo è combattere l’evasione fiscale significativa e il fenomeno inaccettabile di chi dichiara di non possedere nulla ma poi sfoggia lussi come SUV o vacanze su yacht, senza però imporre norme invasive sui cittadini comuni.

Queste le parole del Primo Ministro.

Come funziona il redditometro

Il redditometro, ricordiamo, è concepito come strumento necessario al fisco per confrontare il reddito dichiarato dai contribuenti con le loro spese effettive, al fine di individuare eventuali discrepanze e comportamenti elusivi o evasivi.

Si basa su un algoritmo che confronta le spese sostenute da un contribuente (ad esempio, per beni di lusso, viaggi, auto, proprietà immobiliari) con il reddito dichiarato. Se il reddito dichiarato è significativamente inferiore rispetto al livello di spesa accertato, il contribuente può essere oggetto di controlli più approfonditi.

In merito alle categorie di spese considerate nel redditometro, si tiene conto, ad esempio, di varie categorie, tra cui:

  • Abitazione: Mutui, affitti, ristrutturazioni, utenze;
  • Veicoli: Auto, moto, barche;
  • Spese quotidiane: Alimentari, abbigliamento, tempo libero;
  • Istruzione: Spese scolastiche e universitarie;
  • Assicurazioni e previdenza: Polizze assicurative, fondi pensione;
  • Altri beni e servizi: Elettrodomestici, mobili, viaggi.

L’obiettivo principale di questo strumento è evidente. Combattere l’evasione fiscale, garantendo che i contribuenti dichiarino un reddito congruo rispetto al loro tenore di vita.

Quando le spese sono eccessivamente alte rispetto ai redditi dichiarati, l’Agenzia delle Entrate è legittimata ad avviare un’indagine per verificare la corretta dichiarazione dei redditi. Il contribuente dal canto suo, se chiamato in causa può chiarire.

Sospensione redditometro: le reazioni

Il redditometro è stato, dunque, concepito come un mezzo per identificare incongruenze tra il reddito dichiarato dai contribuenti e il loro tenore di vita. L’idea alla base è di monitorare le spese delle persone e confrontarle con quanto dichiarato al fisco, identificando eventuali discrepanze che potrebbero indicare evasione fiscale. Tuttavia, la sua implementazione ha spesso sollevato critiche per l’invasività e il potenziale di errore.

Nel sospendere il decreto sul nuovo redditometro, Giorgia Meloni ha sottolineato che il suo governo è contrario a meccanismi di controllo invasivi che possano mettere sotto pressione i cittadini onesti. La preoccupazione principale è evitare di trasformare il fisco in una sorta di “grande fratello” che monitori ogni singolo movimento finanziario dei cittadini.

La sospensione del redditometro è stata accolta con reazioni contrastanti. Da una parte, c’è chi vede la decisione come una mossa giusta per proteggere la privacy e i diritti dei cittadini. Dall’altra, alcuni critici temono che questa sospensione possa ostacolare la lotta all’evasione fiscale, un problema cronico che affligge l’Italia da decenni.

Cosa aspettarsi

Il viceministro Leo, che ha partecipato alla discussione con Meloni, ha ribadito l’importanza di trovare un equilibrio tra il contrasto all’evasione fiscale e il rispetto dei diritti dei contribuenti. Ha dichiarato che il governo continuerà a lavorare per trovare soluzioni che garantiscano la giustizia fiscale senza ricorrere a misure invasive.

La sospensione del decreto non significa necessariamente la fine del redditometro, ma piuttosto un momento di riflessione per migliorare lo strumento e renderlo meno invasivo.

Il governo ha espresso la volontà di rivedere e approfondire ulteriormente le modalità di applicazione del redditometro, assicurando che qualsiasi futura versione dello strumento includa garanzie precise per i cittadini.

Riassumendo…

  • Giorgia Meloni sospende il nuovo redditometro dopo polemiche sul decreto del MEF
  • la sospensione è annunciata per evitare norme invasive sui cittadini comuni
  • Meloni ribadisce l’opposizione del governo a meccanismi fiscali invasivi
  • la decisione mira a bilanciare lotta all’evasione e diritti dei contribuenti
  • il viceministro Leo sostiene la revisione del redditometro per garantire giustizia fiscale
  • la sospensione rappresenta un momento di riflessione per migliorare il redditometro.