Mal di testa, raffreddore e tosse sono sintomi piuttosto diffusi: chi ne soffre può assentarsi per malattia da lavoro anche se non sfociano in febbre? Quali sono le regole per la visita fiscale e quando vale l’esonero dall’obbligo di reperibilità?

Raffreddore: diritti lavoratore, malattia, esonero visita fiscale e invalidità

Si dice “banale come un raffreddore” proprio per indicare che è facile prenderlo. Può un semplice raffreddore incidere sulla capacità lavorativa? Molto spesso capita di andare a lavoro con il raffreddore ma dipende dal tipo di attività e dal tipo di raffreddore anche.

Se il problema sfocia in rinite cronica il lavoratore dovrà seguire dei trattamenti specifici che, se documentate e se necessariamente concomitanti con l’orario di lavoro, danno diritto a malattia ed esonero reperibilità visita fiscale. Pensiamo ad esempio al ricovero in day hospital. Può anche capitare che i trattamenti non siano una tantum ma richiedano cicli di cura: in questo caso il medico può certificare di volta in volta la prestazione oppure fare un unico certificato che attesti la necessità di prestazioni ricorrenti. In questo caso i successivi trattamenti sono trattati alla stregua di ricadute ai fini della malattia Inps.
Le linee guida dell’Inps sul riconoscimento dell’invalidità non includono il riconoscimento di percentuali di riduzione della capacità lavorativa per chi soffre di rinite cronica, riferendosi esplicitamente solo a patologie asmatiche, broncopneumopatie ostruttive o restrittive o interstiziopatie.

Tosse: diritti lavoratore, malattia, esonero visita fiscale e invalidità

Anche i diritti del lavoratore con la tosse variano in base alla causa e alla gravità del fenomeno. Spesso parliamo di tosse genericamente ma si può trattare di allergia, infezione, laringite, tracheite etc. La tosse infatti, sintomo banale, può nascondere patologie ben più serie.
In caso di tosse persistente saranno prescritti accertamenti per individuare la causa del problema. Il medico può ritenere opportuno, dopo che è stato sottoposto ad una visita specialistica invasiva (tipo broncoscopia, gastroscopia, ecc.), che il paziente stia a riposo uno o più giorni.

In questo caso, il medico curante riconosce il diritto alla malattia e trasmette all’Inps, per via telematica, il certificato. Il lavoratore a casa con la tosse dovrà rendersi reperibile alla visita fiscale. Se durante le fasce orarie di reperibilità è in programma una visita di controllo, il lavoratore dovrà darne previa comunicazione con lettera di giustificazione assenza alla visita fiscale. Molto difficile che dalla tosse si possa arrivare al riconoscimento di qualche forma di invalidità: in ogni caso ricordiamo che al di sotto del 33% di invalidità, al paziente non spetta nessuna agevolazione.

Mal di testa, emicrania e cefalea: malattia, esonero visita fiscale ed invalidità

Chiudiamo con un altro disturbo purtroppo molto comune: l’emicrania. Come visto sopra anche in questo caso se il mal di testa rende impossibile il regolare svolgimento dell’attività lavorativa, il dipendente ha diritto alla malattia, restando comunque soggetto, salvo preavviso di visite specialistiche, alla visita fiscale. In particolare per il mal di testa si discute se il lavoratore in malattia possa uscire di casa qualora l’aria aperta giovi alla sua salute. A livello generale il mal di testa non dà diritto all’invalidità: in questo senso vale la pena citare una legge regionale che in Lombardia riconosce fino al 46% di invalidità per i casi di cefalea più gravi.

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