E’ necessario conservare lo scontrino fiscale dopo la spesa? Alla luce dei controlli sui divieti per l’emergenza coronavirus ci hanno scritto diversi utenti che, probabilmente, hanno ricevuto un audio su whatsapp che li mette in allerta sul rischio che, non appena usciti dal supermercato, polizia e forze dell’ordine possano chiedere lo scontrino. E’ una bufala? Che cosa c’è di vero? Facciamo chiarezza.

Il decreto Cura Italia non prevede regole nuove sugli scontrini

Ce ne siamo occupati anche noi, a seguito di una denuncia raccolta da Le Iene (leggi qui l’articolo): il decreto Cura Italia, è vero, individua la spesa alimentare come una deroga all’obbligo di restare a casa.

Questa però non deve diventare una scusa per uscire: cassieri di supermercati raccontano di clienti che entrano anche più volte al giorno comprando pochi articoli e non necessari. Ad oggi, però, questa resta una regola di buon senso e dovere civico.

Il decreto Cura Italia, infatti, non ha introdotto nuove regole sul controllo scontrini. Questi vanno conservati come documento fiscale ma la cosa tendenzialmente riguarda più i piccoli negozi rispetto ai supermercati perché è impossibile che questi ultimi non emettano scontrino.

La bufala su whatsapp del controllo scontrino e il finto audio

Su questa confusione si basa un finto audio che gira su whatsapp che mette in allerta sui controlli sugli scontrini fiscali. Nella nota vocale una voce di donna racconta di un presunto amico ex maresciallo dei Carabinieri che le avrebbe confermato l’obbligo di conservare lo scontrino della spesa per non incorrete in sanzioni e per poter dimostrare di aver comprato solo generi alimentari di prima necessità. Si tratta di una bufala. Smentire certe catene di sant’Antonio non è difficile: questi audio danno sempre informazioni vaghe e fanno riferimento a presunti amici o conoscenti spesso medici o forze armate per dargli maggiore credibilità.

Ricordiamo comunque che si può uscire solo per lavoro, spesa alimentare o casi di necessità. I controlli contro i trasgressori sono molto rigidi. Si rischia una multa che va da 400 euro fino a 3000 euro; sanzione aumentata di un terzo se il fatto è commesso in auto e del doppio in caso di reiterazione. Per fare la spesa può uscire solo un membro a famiglia. Tale limite serve ad evitare gli assembramenti;K bisogna inoltre mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro sia in coda per entrare che tra le corsie del supermercato e in cassa.