In questi giorni ha fatto scalpore la notizia della nuova normativa in tema di intestazione di libretto di circolazione. Il nome del conducente principale o comunque abitudinario, come risultante da patente, deve, a partire dal 3 novembre 2014, necessariamente coincidere con quello sul libretto. Entro questa data quindi occorre regolare la propria posizione presso la Motorizzazione. La ratio della circolare si focalizza sulle macchine aziendali. Per chi non si adegua le multe possono partire da 705 euro (oltre al ritiro della carta di circolazione).

Tuttavia sul web la notizia è stata strumentalizzata per creare allarmismi, cosa resa possibile anche a causa del testo non particolarmente chiaro. Ma qual è la verità?

Intestazione libretto di circolazione: cosa cambia per le auto private

La normativa si riferisce solo alle auto aziendali o a noleggio e, quindi, alle flotte aziendali ex Codice della strada così come modificato da decreto ministeriale del 7 dicembre 2012. La ratio della norma infatti è quella di regolarizzare la posizione di chi guida auto aziendali per lunghi periodi. Si deduce anche dal limite fissato a trenta giorni: appare chiaro infatti che per usi saltuari e prestiti tra amici e parenti sarebbe difficile dimostrare la durata e la costanza dell’utilizzo.

Aggiornamento libretto di circolazione: contratti già in essere

Ma c’è anche una limitazione temporale fondamentale: gli obblighi infatti scatteranno solo per gli atti posti in essere a partire dal 3 novembre. La norma quindi non ha effetto retroattivo. Per tutte le immatricolazioni già in essere la regolarizzazione resta facoltativa (il testo completo del documento si può leggere per approfondimenti in versione pdf al link http://www.motorizzazione.provincia.tn.it/INT