Quanto tempo per pagare la lettera di compliance dell’Agenzia delle Entrate? Come canta Biagio Antonacci: “Ma quanto tempo e ancora ti fai sentire dentro, quanto tempo e ancora rimbalzi tra i miei sensi. Quanto tempo e ancora ti metti proprio al centro, quanto tempo e ancora mi viene da star male”. E in molti, in effetti, rischiano di sentirsi male ogniqualvolta ricevono una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il timore comune è che si tratti di una sanzione dovuta, ad esempio, a qualche dimenticanza sul fronte fiscale.

Proprio in tale ambito si inseriscono le lettere di compliance, ovvero degli avvisi bonari, attraverso cui il Fisco invita i contribuenti interessati a regolarizzare il prima possibile la propria posizione. Questo onde evitare di incorrere in situazioni alquanto spiacevoli, come ad esempio sanzioni amministrative pesanti oppure le cartelle esattoriali.

Lettera di compliance dell’Agenzia delle Entrate: quanto tempo per pagare

Attraverso le lettere di compliance, l’Agenzia delle Entrate informa i contribuenti di aver riscontrato delle anomalie sulle dichiarazioni dei redditi. In particolare, a finire nel mirino, sono i lavoratori dipendenti, assimilati, gli autonomi e i redditi che derivano da contratti di locazione non dichiarati. Una volta ricevuta tale comunicazione, i soggetti interessati possono:

  • Richiedere ulteriori informazioni a proposito di tali incongruenze, telematicamente attraverso il cassetto fiscale;
  • Inviare all’Agenzia delle Entrate dati ed informazioni volti a giustificare tali anomalie. In tal caso la situazione viene regolarizzata e non si deve fare niente altro;
  • Mettersi in regola con il Fisco, grazie al ravvedimento operoso, nel caso in cui l’anomalia riscontrata è fondata.

Grazie al ravvedimento operoso è possibile pagare in modo spontaneo ed immediato le sanzioni per omissioni, ritardi e irregolarità, versando un importo più basso rispetto a quello dovuto se fosse l’Agenzia delle Entrate a farne richiesta. Occhio però alle tempistiche.

Bisogna, infatti, effettuare il pagamento entro 90 giorni dall’arrivo della lettera di compliance, onde evitare di perdere il diritto al ravvedimento operoso.

Come regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa

Nel caso in cui giunga una lettera di compliance, è possibile regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa. Quest’ultima può essere presentata solamente in modo telematico, direttamente dallo stesso contribuente oppure rivolgendosi ad un intermediario abilitato. In ogni caso è importante ricordarsi di barrare la casella “dichiarazione integrativa” che si trova sul frontespizio del modello. Come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, inoltre, nella dichiarazione integrativa bisogna indicare:

  • “i redditi o gli imponibili non dichiarati, come segnalato nella lettera ricevuta;

  • tutti gli altri dati già esposti nella dichiarazione originaria e che non richiedono alcuna modifica.

Per evitare errori, si consiglia di consultare sempre le istruzioni per la compilazione dello specifico modello dichiarativo per l’anno di imposta in cui sono state commesse le violazioni, disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella pagina dedicata ai ‘Modelli di dichiarazione’.

Per i soggetti destinatari delle comunicazioni presenti nella sezione “Compliance per il cittadino” generalmente sono disponibili all’interno del “Cassetto fiscale” tre collegamenti telematici (link) da utilizzare per la predisposizione e l’invio della dichiarazione integrativa, nonché un foglio Avvertenze contenente ulteriori informazioni utili alla compilazione della dichiarazione integrativa”.