In attesa della ripresa del tavolo di confronto tra Governo e Sindacati sul tema della riforma pensioni. Tra le ultime proposte sul tavolo ci sarebbe Quota 103. Insomma una sorta di via di mezzo tra Quota 100 e Quota 102.

Intanto, fa emergere la propria posizione anche la Confederazione Sammarinese del Lavoro (Csdl). L’età pensionabile non deve essere allungata “tout court” e il requisito degli anni contributivi può essere sì posticipato ma non molto. Questo in sintesi il posizione del segretario generale, Enzo Merlini.

Come funzionerebbe Quota 103

La Quota 100 ha avuto vita triennale. E’ finita il 31 dicembre 2021 e ha permesso il pensionamento “anticipato” a chi, entro la citata data, avesse maturato 38 anni di contributi e 62 anni di età.

Il 2022 poteva segnare il ritorno alla Fornero (pensione a 67 anni di età). Il legislatore lo ha evitato con la soluzione transitoria di Quota 102, ossia possibilità di pensione per chi, entro il 31 dicembre 2022, maturi:

  • 38 anni di contributi
  • e 64 anni di età.

Questo sistema, tuttavia, avrà vita solo per quest’anno. Con esso, rispetto a Quota 100, si è deciso di non toccare il requisito contributivo ma di innalzare due anni quello anagrafico.

Con Quota 103, invece, si andrebbero a ritoccare entrambi. La proposta, infatti, sarebbe quella di un pensionamento con 40 anni di contributi (quindi, due anni in più rispetto ai 38 di Quota 100 e 102) e 63 anni di età.

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