Nella legge 104 compare spesso la figura del “Caregiver” colui che assiste il familiare disabile con handicap grave. Analizziamo in quest’articolo chi fa parte di questa categoria e quali sono i vantaggi o gli svantaggi, rispondendo ad un nostro lettore:

Buongiorno… Utilissimo il vostro servizio…
Chiedo scusa, chi è il caregiver. Come si ottiene questo titolo? Che vantaggi o svantaggi può avere rispetto al semplice parente (FIGLIO) che assiste invalido (MADRE)…
INOLTRE per il permesso straordinario bisogna spostare residenza temporanea anche se si ha residenza a 100 metri dal disabile? Grazie. 

Termine “Caregiver”

Con il termine caregiver familiare si designa colui che si prende cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza.

ll caregiver familiare deve farsi carico dell’organizzazione delle cure e dell’assistenza; può trovarsi, dunque, in una condizione di sofferenza e di disagio riconducibili ad affaticamento fisico e psicologico, solitudine, consapevolezza di non potersi ammalare, per le conseguenze che la sua assenza potrebbe provocare, il sommarsi dei compiti assistenziali a quelli familiari e lavorativi, possibili problemi economici, frustrazione.

Caregiver familiare e legge di Bilancio 2018

Nel dicembre 2017 la figura del caregiver familiare è stata individuata con l’articolo 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, (la legge di bilancio per il 2018) nella persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della citata legge n.

104 del 1992 o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.

Permessi legge 104 art. 3 comma 3 a chi spettano

La normativa vigente specifica a quali lavoratori dipendenti spettano:

  • disabili in situazione di gravità;
  • genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità;
  • coniuge, parte dell’unione civile, convivente di fatto (art. 1, commi 36 e 37, legge 76/2016), parenti o affini entro il 2° grado di familiari disabili in situazione di gravità. Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto (art. 1, commi 36 e 37, legge 76/2016) della persona con disabilità grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti (L. 183/2010).

Congedo straordinario legge 151 gli aventi diritto

Per il congedo straordinario legge 151 per assistere il familiare disabile con handicap grave legge 104 art. 3 comma 3, vige il diritto di priorità e di convivenza.

Possono chiedere il congedo straordinario “uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti. Si precisa, al riguardo, che la possibilità di concedere il beneficio ai figli conviventi si verifica nel caso in cui tutti i soggetti menzionati (coniuge convivente, parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori) si trovino in una delle descritte situazioni (mancanza, decesso, patologie invalidanti)”.

Per le maggiori informazioni ho redatto un articolo che specifica i vari requisiti nel dettaglio e le differenze fra le due agevolazioni per la figura “Caregiver”: Permessi legge 104 e congedo straordinario, gli aventi diritto, le differenze

Dimora temporanea

La dimora temporanea può essere richiesta solo se si fa parte di due comuni differenti, non è prevista nello stesso comune.

In questi casi è previsto l’obbligo di convivenza.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]
“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.
Non si forniscono risposte in privato.”