Per le pensioni integrative a partire dal 2023, ecco come queste potrebbero cambiare. Al riguardo, in particolare, occhio al TFR. In quanto potrebbe essere attivata una nuova finestra basata sul silenzio-assenso. Così come è riportato in questo articolo proprio per le adesioni alla previdenza complementare.

Inoltre, per le pensioni integrative a partire dal 2023, ricordiamo che uno dei tre tavoli tematici verte proprio sulla previdenza complementare. Nell’ambito del confronto tra il Governo italiano ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Lungo il percorso che, proprio a partire dal prossimo anno, dovrebbe portare all’entrata in vigore in Italia di una nuova riforma strutturale per la previdenza pubblica.

Ed il tutto mentre alcuni fondi pensione stanno ampliando la platea dei potenziali beneficiari. E quindi degli aderenti.

Le pensioni integrative dal 2023. Ecco come potrebbero cambiare, occhio al TFR

In più, per le pensioni integrative a partire dal 2023 ci sono tante altre ipotesi in ballo. Ed anche proposte formulate dagli stessi gestori dei fondi pensione. Per esempio, la proposta di adesione-test ai fondi pensione in maniera automatica per 12 mesi.

Così come riportato da IlSole24Ore.com, proprio per le pensioni integrative a partire dal 2023. Citando la proposta che è stata formulata dal Direttore generale del Fondo Pensione Pegaso. Ed il tutto fermo restando che, dal prossimo anno, la strada per la previdenza complementare sembra tracciata.

Occhio al TFR dal prossimo anno in caso di silenzio-assenso

Per le pensioni integrative a partire dal 2023, infatti, l’obiettivo è quello di incrementare le adesioni alla previdenza complementare. In particolare, attraverso il conferimento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR). E questo specie se, a regime, in Italia il sistema di calcolo delle pensioni sarà in maniera strutturale quello basato sul metodo contributivo pieno. Che è svantaggioso per i lavoratori rispetto al sistema di calcolo retributivo. Ed anche rispetto al sistema misto.