Polemica sulle assunzioni Ryanair: mentre sul sito si rinnovano le offerte di lavoro in vista del potenziamento dei voli per l’estate 2017, un ragazzo di Roma racconta alla stampa il suo “assurdo” colloquio per la compagnia low cost puntando il dito contro i criteri di selezione ma, soprattutto, sulle condizioni di lavoro e lo stipendio offerti. Non è tutto oro quello che luccica?

Lavorare per Ryanair: decollano le offerte di assunzione ma volano le polemiche

Il racconto di Sandro Gianni descrive un invito al colloquio basato su algoritmo, senza selezione umana poi entra nel vivo del colloquio in sé: un colloquio di gruppo durante il quale viene proiettato un video con le informazioni sul lavoro e sulla retribuzione.

Ed è qui che la polemica entra nel vivo. I requisiti richiesti dall’azienda sono disponibilità alla re location e conoscenza della lingua inglese. Ma a fronte di quale salario e condizioni? Secondo quanto si legge nel racconto pubblicato originariamente sul sito delle Camere del lavoro autonomo e precario (Clap) la “retribuzione è organizzata secondo una serie di premi e possibili punizioni, un incrocio tra un videogioco e una raccolta punti del supermercato” nel senso che le performance dei dipendenti sono costantemente controllate. Nel sistema di premi “i like dei clienti danno diritto a delle ricompense: monetarie, ma soprattutto relazionali. Ad esempio, la penna nel taschino è indice di un certo numero di apprezzamenti. Costituisce dunque, tra i colleghi e nell’azienda, l’indicatore di uno status particolare.
Si viene pagati un po’ in base all’orario e un po’ a cottimo. Nel senso: un fisso non esiste; sono retribuite solo le ore di volo; si percepisce il 10 per cento su ogni prodotto venduto (…adesso lo capite il perché di tanto rumore?). Il contratto è registrato in Irlanda o nel Regno Unito. Si hanno delle agevolazioni sui viaggi in aereo.

Il salario mensile dovrebbe oscillare tra 900 e 1.400 euro lordi, in base al luogo di ricollocamento”. Ma poi arriva “la nota dolente”: “non si parla di tredicesima e/o quattordicesima, ma di bonus, che si ricevono solo il primo anno. Trecento euro il primo mese di lavoro, altrettanti il secondo, il doppio il sesto. Chi va via prima della conclusione dei primi 12 mesi, però, deve restituirli tutti.
Inoltre, la divisa (quella bella di cui sopra) costituisce un costo esternalizzato al lavoratore: il primo anno sono 30 euro al mese scalati direttamente dalla busta paga; successivamente pare si ricevano dei soldi, ma non si capisce bene per cosa, se per lavarla o non perderla”. Ma non è tutto: il corso di formazione si paga ed è anche costoso. Racconta il giovane candidato che “ci sono due modalità differenti: 2.649 euro se paghi prima dell’inizio e tutto in un colpo; 3.249 se decidi di farti scalare il costo dallo stipendio del primo anno (299 euro dal secondo al decimo mese, 250 gli ultimi due)”.

Lavorare per Ryanair: parola ai dipendenti

Ma dopo il racconto arrivano anche le prime risposte, non dei dirigenti ma dei dipendenti che già lavorano per Ryanair. Non parlano di lavoro dei sogni ma sono decisamente meno duri. Così Letizia, 21 anni, trasferitasi a Bruxelles. Ha un contratto di lavoro con Ryanair della durata di tre anni per il momento con possibilità di rinnovo. Segue il fatidico corso di formazione, obbligatorio e a pagamento, ma spiega: “ il lavoro dell’hostess è molto stressante e sicuramente esistono compagnie che pagano i dipendenti molto meglio ma onestamente, a 21 anni grazie a Ryanair riesco a vivere in una delle città più belle d’Europa, ad avere una casa tutta mia e soprattutto riesco a viaggiare grazie ai giorni di riposo a disposizione”. Quanto si guadagna quindi a lavorare per Ryanair? Lo stipendio, conferma, è di circa mille euro ma una volta ripagati corso di formazione e divisa le prospettive sono migliori.

La retribuzione inoltre dipende anche dallo scalo assegnato perché “più si viene pagati, dalle 80 ore alle 40 settimanali, dipende dal flusso”. Per il resto molte condizioni oggetto di critica, ad esempio il fatto che il salario non tenga conto delle attività che precedono il decollo e precedono l’atterraggio, sono comuni anche ad altre compagnie aree low cost e non sono quindi esclusive di una politica di risparmio Ryanair. Insomma per molti giovani lavorare per Ryanair resta comunque un buon trampolino da cui far decollare la propria carriera.

Se siete ancora interessati a questo lavoro vi rimandiamo alle offerte di assunzioni Ryanair.