Pausa lavorativa di cosa si tratta? Le pause in orario di lavoro sono regolamentate dalla contrattazione collettiva e da norme per la tutela di specifiche categorie di lavoratori, come ad esempio i videoterminalisti (decreto legislativo  66/2003), nel quale si definisce la soglia minima di tutela che deve essere garantita al lavoratore del settore pubblico e privato.

Lavoro: articolo 1 decreto legge 66/2003

Il decreto legislativo 66/2003 all’articolo 1 definisce “orario di lavoro” come qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni.

Nello stesso articolo viene anche definito il  “periodo di riposo” come qualsiasi periodo che non rientra nell’orario di lavoro.

Il sito dell’Inail, SuperAbile a nome di Giorgia Di Cristofaro, chiarisce che il lavoratore deve beneficiare di una pausa, ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e per la eventuale consumazione del pasto, qualora l’orario di lavoro giornaliero ecceda le sei ore. In difetto di disciplina collettiva questa pausa deve essere non inferiore ai 10 minuti, da collocare tra l’inizio e la fine della giornata lavorativa. La contrattazione collettiva può pertanto stabilire una pausa anche ulteriore ma mai inferiore. La pausa deve essere fruita in modo consecutivo.

Videoterminalisti

La pausa lavorativa, viene considerata diversamente per i lavoratori videoterminalisti, i quali lavorano 20 ore settimanali, infatti  hanno diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 2 ore di attività lavorativa. Il tempo utilizzato per la pausa è considerato orario di lavoro.

Cosa succede con i permessi 104/92

I permessi secondo l’art. 33 della legge 104/92, non sono utili alla durata della prestazione lavorativa, ne consegue che tali permessi non concorrono al completamento dell’orario di lavoro minimo previsto per la pausa pranzo.

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