Il mondo del lavoro sta cambiando: questo comporta anche una riconsiderazione degli straordinari alla luce della reperibilità tecnologica. Il dipendente chiamato a rispondere da casa alle email di lavoro può far valere la cosa come straordinario e quindi avere diritto alla retribuzione extra?

Lavoro da casa: vale come straordinario?

Negli USA si sta ridefinendo la questione degli orari di lavoro alla luce della reperibilità tecnologica da remoto. Aldilà delle ore d’ufficio molti dipendenti portano il lavoro a casa: il telelavoro vale come straordinario? La legge è in discussione al Dipartimento del Lavoro e, stando a quanto riportato dal Wall Strett Journal, ci sono buone possibilità che il diritto alla retribuzione extra venga riconosciuto sulla scia di quanto sta accadendo anche in Germania e in Francia.

  Secondo un sondaggio del Pew Research Center, il 44% degli americani svolge attività lavorativa in via remoto da casa oltre il tempo preposto. Per il 35% dei partecipanti alla ricerca, la tecnologia ha portato ad un incremento delle ore lavorative. Finora sono state alcune sentenze a regolare casi singoli ma è mancata una legge univoca. In Europa ha suscitato scalpore lo scorso anno l’accordo tra i sindacati francesi e una federazione di aziende che ha garantito a 250 mila dipendenti il diritto di non essere tenuti a leggere le mail di lavoro fuori dall’orario d’ufficio. In Germania il ministro del lavoro Andrea Nahles sta spingendo per l’introduzione di «regole anti-stress» simili per migliorare le condizioni vi vita-lavoro dei i dipendenti. In Italia, sebbene il fenomeno sia sotto gli occhi di tutti, tutto tace. L’ex ministro del Lavoro Tiziano Treu ha spiegato che “il controllo sullo straordinario può essere difficile” aggiungendo però che proprio tramite pc e smartphone i “lavoratori oggi possono dimostrare più facilmente di aver svolto mansioni “a distanza” al di fuori dell’orario pagato regolarmente”.
Il rischio in caso contrario è quell