Attenzione perché la riforma delle pensioni regge su uno sgabello a 3 gambe. In particolare, senza la terza gamba la riforma scricchiola. Mentre senza le prime 2 gambe la riforma crolla del tutto. Vediamo perché nel dettaglio. E vediamo pure, già a partire dal prossimo anno, quali potrebbero essere gli scenari previdenziali.

In particolare, sulla riforma delle pensioni che regge su uno sgabello a 3 gambe, partiamo dalla terza che scricchiola. E che è quella relativa alla previdenza integrativa che in Italia non è mai decollata del tutto.

Mentre le altre due gambe sono quelle legate alla fiscalità generale ed ai contributi previdenziali versati. Vediamo come nel dettaglio.

La riforma delle pensioni regge su uno sgabello a 3 gambe. Senza la terza scricchiola, senza le prime 2 crolla

Nel dettaglio, per la riforma pensioni che regge su uno sgabello a 3 gambe, sulla previdenza integrativa, ed in particolare per il suo rilancio, il Governo italiano ha in programma una revisione. Così come previsto dal tavolo di confronto Governo-Sindacati. Ma attualmente, dall’inizio della guerra in Ucraina, questo confronto è stato interrotto.

Inoltre, per la riforma delle pensioni che regge su uno sgabello a 3 gambe, una di queste poggia sulla fiscalità generale. In quanto in futuro serviranno sempre più risorse al fine di aiutare chi non riuscirà ad arrivare alla pensione. Non a caso, nel tavolo di confronto Governo-Sindacati, sebbene interrotto, c’è in cantiere pure l’eventuale introduzione della pensione di garanzia per i giovani lavoratori.

Come attuare la revisione della previdenza pubblica su base contributiva

Su base contributiva, invece, la riforma delle pensioni che regge su uno sgabello a 3 gambe dovrà essere basata su scenari previdenziali sostenibili. E quindi sulla possibilità da parte del lavoratore, in base all’età ed ai contributi previdenziali versati, di andare in pensione anche in anticipo, rispetto ai 67 anni di età. Ma senza mettere sotto pressione i conti dell’INPS.